Copyright
L’impegno del governo per arrivare alla legge sul copyright “è di fare presto” e di arrivare “alla discussione e al voto entro l’estate”. Lo assicura Andrea Martella, sottosegretario alla Presidenza del consiglio con delega all’Editoria, in un’intervista a la Repubblica.
Giusto compenso
Poi sarà la volta del lavoro dei ministri competenti, aggiunge Martella, che dovranno scrivere “i decreti che fissino i criteri per determinare il giusto compenso dovuto dai colossi della Rete, che da soli raccolgono l’80% del mercato pubblicitario, a quanti quei contenuti producono e che i colossi della Rete veicolano”.
Proprietà intellettuale
E dunque agli editori, agli scrittori, a chiunque detenga la proprietà intellettuale di ciò che viene condiviso online. Potremmo avere i decreti legislativi pronti entro la fine di quest’anno, sei mesi prima della scadenza fissata dall’Europa per il recepimento della direttiva”, continua il sottosegretario.
“Ogni giorno di ritardo – per il sottosegretario – sono risorse in meno per la filiera dell’editoria, non solo editori, ma giornalisti, scrittori, edicolanti, cartiere, tipografie, da cui dipende la qualità di una democrazia. E su questo, a nome del governo, voglio essere chiaro.
Futuro sostenibile dell’editoria italiana
La battaglia per un futuro sostenibile dell’editoria italiana è una battaglia per la libertà di ciascuno di noi, per il pluralismo, per una società aperta. Perché quando un’edicola o una libreria tirano giù la saracinesca se ne va con loro un pezzo della nostra democrazia”, aggiunge.
Condivisione
Sui malumori del Movimento 5 stelle sulla legge, definita anche ‘liberticida’, il sottosegretario si dice “convinto, e ho buone ragioni per esserlo, che arriveremo a una condivisione. Anche perché il principio sotteso alla legge sul copyright, è lo stesso che ha spinto la Francia a recepire rapidamente la direttiva europea ed è lo stesso che governa le prossime iniziative che governo e Parlamento assumeranno. Pirateria e sostegno pubblico all’editoria”.