Economia, Misiani (Pd): Costo energia fuori controllo mentre governo paralizzato da vicende imbarazzanti
“Al di là delle chiacchiere e della retorica del governo, la verità è che la deindustrializzazione dell’Italia sta accelerando e su questo fronte l’inadeguatezza, l’incapacità e l’assenza di idee della destra è clamorosamente evidente” ha dichiarato Antonio Misiani, responsabile economico del PD, alla Festa dell’Unità di Terni. “Sulle politiche industriali il governo Meloni ha passato due anni tra annunci rimasti sulla carta, svendita di asset strategici per il Paese e ritardi nell’attuazione del PNRR, mentre la produzione è in calo quasi ininterrotto dalla seconda metà del 2022. Ora una serie di nodi stanno venendo al pettine e uno dei più preoccupanti è il costo dell’energia elettrica, del tutto fuori controllo. Da inizio anno in Italia si è impennato del 30 per cento, mentre in Francia è diminuito del 29 per cento e in Germania è aumentato marginalmente (+7 per cento). Sono numeri impressionanti, che stanno mettendo fuori mercato i settori industriali energivori, a partire dalla siderurgia che oggi paga l’elettricità 97 euro a Mwh contro i 21 della Francia e i 32 della Germania. Di fronte a tutto questo il governo, paralizzato e condizionato dalle vicende imbarazzanti dei suoi ministri, è rimasto con le mani in mano. I problemi reali del Paese però incombono e richiedono risposte concrete e in tempi brevi. Entro il 20 settembre è prevista la presentazione in Europa del piano strutturale di bilancio, che vincolerà l’Italia per i prossimi sette anni su obiettivi di finanza pubblica, riforme e investimenti di cui ad oggi non sappiamo assolutamente nulla. A ottobre sarà il turno della legge di bilancio, che si preannuncia come una fotocopia sbiadita di quella già debole e inconsistente dell’anno passato. Se il buon giorno si vede dal mattino, c’è di che essere molto preoccupati”.
“Al di là delle chiacchiere e della retorica del governo, la verità è che la deindustrializzazione dell’Italia sta accelerando e su questo fronte l’inadeguatezza, l’incapacità e l’assenza di idee della destra è clamorosamente evidente” ha dichiarato Antonio Misiani, responsabile economico del PD, alla Festa dell’Unità di Terni. “Sulle politiche industriali il governo Meloni ha passato due anni tra annunci rimasti sulla carta, svendita di asset strategici per il Paese e ritardi nell’attuazione del PNRR, mentre la produzione è in calo quasi ininterrotto dalla seconda metà del 2022. Ora una serie di nodi stanno venendo al pettine e uno dei più preoccupanti è il costo dell’energia elettrica, del tutto fuori controllo. Da inizio anno in Italia si è impennato del 30 per cento, mentre in Francia è diminuito del 29 per cento e in Germania è aumentato marginalmente (+7 per cento). Sono numeri impressionanti, che stanno mettendo fuori mercato i settori industriali energivori, a partire dalla siderurgia che oggi paga l’elettricità 97 euro a Mwh contro i 21 della Francia e i 32 della Germania. Di fronte a tutto questo il governo, paralizzato e condizionato dalle vicende imbarazzanti dei suoi ministri, è rimasto con le mani in mano. I problemi reali del Paese però incombono e richiedono risposte concrete e in tempi brevi. Entro il 20 settembre è prevista la presentazione in Europa del piano strutturale di bilancio, che vincolerà l’Italia per i prossimi sette anni su obiettivi di finanza pubblica, riforme e investimenti di cui ad oggi non sappiamo assolutamente nulla. A ottobre sarà il turno della legge di bilancio, che si preannuncia come una fotocopia sbiadita di quella già debole e inconsistente dell’anno passato. Se il buon giorno si vede dal mattino, c’è di che essere molto preoccupati”.
Roma, 7 settembre 2024