Ancora una volta Salvini ha perso una buona occasione per stare zitto. L’attacco scomposto e insultante al presidente Mattarella è inqualificabile e vergognoso. Dinanzi ad una importante riflessione del Capo dello Stato che, inaugurando un evento così strategico per l’economia italiana come Vinitaly, ha sottolineato la qualità dei nostri prodotti e indicato l’orizzonte per valorizzare le nostre eccellenze nel mondo, Salvini non ha trovato di meglio che utilizzare una terminologia indegna e offensiva. Tra l’altro non capendo nemmeno il messaggio del presidente Mattarella, al quale va la stima di tutti i democratici per ciò che sta facendo per ogni cittadino italiano.
Di fronte a sfide così decisive per il futuro dell’Italia e dell’Europa, non si sente davvero il bisogno di personaggi il cui unico obiettivo è avere un po’ di spazio mediatico, visto che della loro proposta politica non vi è traccia.
Salvini in questo non è solo, come si è visto in questi giorni nelle incredibili esibizioni ed esternazioni che fanno da corollario all’azione di Grillo e del Movimento 5 stelle.
Pensano che fare un po’ di rumore li renda capaci di convincere gli altri, e invece ottengono l’unico risultato di dimostrare la loro inadeguatezza e la loro evidente difficoltà nel saper costruire una proposta politica degna di questo nome. D’altra parte, la confusione politica di Salvini è ben esemplificata in ciò che sta accadendo a Milano, dove è riuscito ad allearsi con Passera, importante ministro di quel governo Monti che ha prodotto riforme contro le quali lo stesso Salvini propone referendum abrogativi. A nulla valgono per lui coerenza, linearità e progettualità.
Siamo in un momento storico che richiede serietà, lucidità e determinazione per dare risposte concrete ed efficaci ai cittadini e la politica è chiamata a dare prova della sua capacità di porsi alla guida della ripartenza dell’Italia che nel frattempo, e nonostante loro che tifano per il fallimento di tutto, sta già avvenendo grazie all’azione del Partito democratico e del governo.
Fonte: l’Unità