Sintesi dell’intervista di Carlo Bertini su La Stampa
“Io agirò in tutte le sedi perché è stata lesa l’onorabilità dei deputati del gruppo Pd, ma anche la mia personale e di altri colleghi, che hanno espletato un diritto riconosciuto nell’esercizio del mandato, quello di far visita ai detenuti in carcere”, inizia così Debora Serracchiani, capogruppo dem alla Camera, la sua intervista a La Stampa, e spiega: “Sul piano politico, agiremo in base al regolamento portando il caso di fronte a un giurì d’onore e ascoltando oggi il ministro in Aula. Ma ci sono pure gli aspetti giudiziari: io valuterò se vi siano le condizioni per procedere penalmente”.
“Nelle dichiarazioni fatte in modo circostanziato in Aula da Donzelli, sembrerebbe che siano state usate informazioni confidenziali acquisite verosimilmente tramite attività di intelligence o intercettazioni su detenuti in regime di 41 bis. Se si è trattato di informazioni non utilizzabili liberamente, ci domandiamo se non sia stato violato un segreto d’ufficio o investigativo”.
Serracchiani spiega: “Noi abbiamo visitato Cospito per ragioni umanitarie, per verificare se il carcere di Sassari fosse idoneo a prestare le cure necessarie, non abbiamo mai messo in dubbio l’applicazione de141 bis. Mentre il coordinatore nazionale di FdI Donzelli, molto vicino al premier, con inaudita violenza ha attaccato l’opposizione diffamandola con insinuazioni pesanti. Io non posso non credere che Meloni non sappia nulla o che non senta la necessità di dissociarsi, come ha fatto il suo ministro Nordio, che ha definito corretto il comportamento dei parlamentari del Pd”.
Serracchiani chiude: “Non so se questo governo per andare avanti ha bisogno di un nemico al giorno, ma ritengo che sia un modo per spaccare il Paese. E che sia invece dovere del partito di maggioranza relativa, di governare tenendo insieme la nazione. Senza dividerla tra buoni e cattivi su temi delicatissimi”.
Intervista integrale su La Stampa