“Di Maio campione di opportunismo, incoerente re della doppia morale. Fino a ieri ĺ’inflessibile censore chiedeva le dimissioni dei politici indagati, oggi, dopo l’avviso a Lemmetti, si rimangia tutto e fa professione di garantismo. Insomma giustizialista a geometria variabile, forcaiolo con gli altri, comprensivo con i suoi. I 5 stelle sono questi, in campagna elettorale propongono una cosa e alla prova dei fatti ne fanno un’altra. Chiamala, se vuoi, pubblicità ingannevole. Furbetti buoni per tutte le stagioni, sono la vecchia politica nella versione 2.0”. Così Emanuele Fiano della segreteria nazionale del PD
Di Maio su indagato Livorno è inflessibile, come una canna al vento. Re doppia morale da forcaiolo a garantista con i suoi. #omertàomertà
— Alessia Rotta (@alessiarotta) April 23, 2016
“Continuo a sperare che il sindaco di Livorno smetta di propinarci video in cui parla d’altro e risponda a queste cinque domande fondamentali per la città. 1. Ieri uno dei capi del suo partito, l’onorevole Di Maio, lo ha sostanzialmente scaricato. È un fatto rilevante. Il sindaco, di fronte a ciò, come pensa di regolarsi e di andare avanti? 2. Non c’era ragione di aumentare spropositatamente le tasse: perché l’ha fatto? 3. Non c’è ragione di combattere investimenti condivisi da governo e regione che porterebbero a Livorno posti di lavoro e sviluppo: perché lo sta facendo? 4. Non c’era ragione di sprofondare nel più confusionario degli immobilismi sul nuovo ospedale: perché l’ha fatto? 5. Non c’era ragione di gettare Aamps nel caos con il concordato e non si capisce la strategia del silenzio di fronte alla denuncia dei revisori contro il cda nominato dal sindaco. È evidente che c’è un errore da ammettere e che l’amministrazione comunale deve cambiare strada: perché Nogarin non lo fa?”. Così il segretario del Pd della Toscana, Dario Parrini, su Facebook, rivolge cinque domande al sindaco grillino di Livorno Nogarin.
“Dopo tante insistenze, Di Maio e’ stato costretto a dire qualcosa su Livorno. Di merito non ha detto pero’ niente cercando di prendere ancora tempo. Davanti al bivio tra dimissioni e non dimissioni, adesso di Maio inaugura la terza opzione e sostiene di voler verificare la fattispecie dell’avviso di garanzia. La coerenza dei 5 Stelle va di male in peggio.”
Cosi’ il vicesegretario del Pd toscano Antonio Mazzeo commenta la dichiarazione rilasciata nel pomeriggio dal vice presidente della Camera e parlamentare del Movimento 5 stelle, Luigi Di Maio sulla vicenda che ha coinvolto l’assessore al Bilancio e Partecipate del Comune di Livorno, Gianni Lemmetti