Ā«Il piano Marshall per il trasporto pubblico locale ĆØ partito. Abbiamo messo oltre 30 miliardi, da spendere da qui a quindici anni. Ma ora dobbiamo anche aiutare le famiglie a lasciare auto a casa. Ecco perchĆ© pensiamo di introdurre in legge di Bilancio una grande misura sociale. E di consentire a 2 milioni di persone di detrarre dalla dichiarazione dei redditi una parte di quanto spendono per l’abbonamento annualeĀ».
Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Graziano Delrio assicura che domani la misura sarĆ discussa nel Consiglio dei ministri, convocato per varare la manovra.
Ministro, siete sicuri di trovare le risorse?
Ā«Stiamo cercando 70 milioni di euro nelle pieghe del Bilancio. Sono fiduciosoĀ».
Come funzionerĆ ? SarĆ una detrazione per tutti o differenziata per reddito?
Ā«Gli abbonati potranno detrarre una quota, fermo restando gli sconti che le singole aziende giĆ prevedono per categorie o condizioni sociali. CiĆ² che conta ĆØ il senso dell`operazione. Abbiamo riscritto le regole del trasporto locale, sono stati stanziati molti soldi per i mezzi pubblici, ora aiutiamo le famiglie a usarliĀ».
Sempre che funzionino. Il piano Marshall ĆØ operativo o ancora su carta?
Ā«Al contrario, ĆØ su ferro e gomma. Da piĆ¹ di vent`anni non veniva fatto un investimento infrastrutturale per le ferrovie suburbane – quelle che oggi portano alle grandi cittĆ e sono abbandonate- e le metropolitane. Abbiamo giĆ a disposizione 6 miliardi e mezzo, altri 3 arriveranno in finanziaria. Ferrovie ne aggiungerĆ 2 e mezzo. CosƬ da superare 10 miliardi. Serviranno a costruire chilometri di metro e tranvie nelle cittĆ . In tutta Italia abbiamo una lunghezza di metropolitane quasi pari a quella della sola Madrid: 243 chilometri contro 220-230. Non possiamo aspettare, ne va della qualitĆ della vitaĀ».
Questo ĆØ il ferro. E la gomma?
Ā«Il piano “Connettere l’Italia” prevede 10 miliardi per il rinnovo dei mezzi rotabili, tutte risorse dello Stato, un mix tra quanto stanziato nelle ultime due finanziarie e il Fondo sviluppo e coesione. Abbiamo i bus piĆ¹ datati d’Europa, con oltre dodici mesi di vita media. Ce ne sono 7 mila su 50 mila ancora a euro zero, vecchi di 25 anni. Vere bombe per la sicurezza e l`inquinamento. Ecco perchĆ© vogliamo sostituirli con un ritmo di 2.500 all`anno. Molte cittĆ hanno iniziato le gare. La filiera si ĆØ attivataĀ».
Italiana o straniera?
Ā«Per i treni gli stabilimenti sono tutti in Italia. Ferrovie ha messo in cantiere 450 treni regionali nuovi, arriveranno dal 2019 in poi. Un’operazione di ricambio da 4 miliardi per rinnovare il 70% della dotazione esistente, mai avviata prima e che porterĆ anche posti di lavoro. Al contrario, la produzione italiana di autobus ĆØ scarsa. Ecco perchĆ© con il ministro Calenda abbiamo stanziato 100 milioni di incentivi alle aziende che si inseriscono nella filiera della gomma. In ogni caso, molti autobus e treni sono in consegna. Abbiamo trasferito giĆ un miliardo e mezzo. E aggiudicati altri 4 a FerrovieĀ».
Quanto ĆØ forte il rischio che tutto si blocchi a livello locale?
Ā«Il prolungamento delle metro di Napoli e Milano ĆØ in corso: stanno facendo i progetti, tra due anni avranno i soldi. Da un anno e mezzo garantiamo flussi costanti di risorse. Poi certo chi ĆØ svelto tira la cassa e spende. L’Emilia Romagna ad esempio ha fatto subito il contratto di servizio con Ferrovie e avrĆ 80 treni in tre o quattro anni. Stanno giĆ consegnando. E nel 2018 avremo la prima gara Consip per i busĀ».
Nel decreto fiscale il governo ha stanziato 300 milioni in piĆ¹ per Alitalia e allungato i tempi per la vendita. Lo avete fatto perchĆ© lo spezzatino ĆØ sempre piĆ¹ inevitabile?
Ā«Al contrario. Significa dare tranquillitĆ alla gestione commissariale. Non vogliamo svendere, ma vendere Alitalia. Guardiamo a quello che ĆØ successo ad Air Berlin, acquisita da Lufthansa: hanno dimezzato aerei e personale. Ma spezzettare un core business ĆØ sempre una sconfitta per tutti. Ecco perchĆ© per Alitalia guardiamo piuttosto al modello Meridiana: trovare un partner adatto, in grado di valorizzarlaĀ».
Ci penserĆ il prossimo governo, a questo punto?
Ā«Non ĆØ detto. La compagnia c’ĆØ e continuerĆ ad esserci. Domani si chiudono le offerte, vediamo cosa ci diranno i commissari. Da qui a Natale capiremo il futuro di Alitalia. Ma questo governo non vuole prendere decisioni affrettateĀ».
Gli ecobonus per le ristrutturazioni saranno rinnovati e ampliati?
Ā«Di sicuro non saranno ridotti. Studiamo come estenderli agli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Fin qui sono stati incentiva 29 miliardi di lavori. Una misura che funzionaĀ».
Le risorse per la crescita in manovra sembrano davvero limitate. Non ĆØ un controsenso?
Ā«Godiamoci il fatto che la ripresa c`ĆØ. E rafforziamo i meccanismi messi in campo. Continuando a seminare si raccoglieĀ».