«Poi magari mi prenderete in giro, ma io sono molto ottimista». A un paio d’ore dalla fine di questa ottava Leopolda, il ministro Graziano Delrio si aggira vicino al palco ascoltando i vari interventi.
Camicia azzurra e maglioncino blu, confessa con un sorriso tutto il suo ottimismo per il risultato del Pd alle elezioni che verranno: «Gli italiani sapranno giudicare tra chi promette cose irrealizzabili e chi invece ha fatto cose in questi anni».
Molto ottimista? Dice che ci arrivate al 30 percento?
Siamo competitivi perché sceglieremo candidati migliori
«Io sono convinto che siamo totalmente competitivi, anche perché sceglieremo i candidati migliori. E molto importante scegliere bene le persone: il gruppo dirigente deve concentrarsi su questo».
Lei sarebbe favorevole a varie candidature della società civile?
«Sia io che Matteo siamo molto aperti al ricambio della classe dirigente: Guerini dice che sono un irresponsabile… (ride)».
In che senso?
«Perché io vorrei sempre persone anche senza esperienza. Penso al mio vissuto: ero un ricercatore all’Università e sono venuti a propormi una candidatura alle Regionali. Talvolta anche il dilettantismo serve a dare freschezza».
Anche il M5S sceglie tanti giovani spesso senza esperienza…
«Un conto è scegliere dei ragazzini, un conto mettere un magistrato, un imprenditore, una madre o un padre di famiglia, persone che conoscono la vita».
Lei si candiderà nel collegio di Reggio Emilia?
«Non lo so, ho un lavoro bellissimo in ospedale (Delrio è medico, ndr.), posso scegliere tutto. Non ci ho ancora pensato, sono impegnato a fare il ministro e ogni giorno ho grane inenarrabili. Ma so che abbiamo argomenti convincenti e sappiamo fare le campagne elettorali».
Con Mdp vede ancora margini?
«Sono abituato a prendere le parole sul serio: Matteo ha proposto di scrivere una pagina bianca e loro hanno detto “no grazie”».
È un problema personale?
Vogliamo fare le cose con chi ci sta
«Sono contrario all’ossessione per le interpretazioni: guardo i fatti. Hanno detto no: poi, se cambiano idea, volentieri».
Non teme che possano far male al Pd, ad esempio dalle sue parti?
«Credo che il male principale che possiamo farci è quello di non concentrarci sulle proposte per il Paese. Stiamo lavorando, anche l’altro giorno abbiamo fatto una riunione col gruppo del programma».
La vostra coalizione deve essere allargata anche ad Alfano?
«Noi abbiamo sempre detto che vogliamo fare le cose con chi ci sta: l’importante è quali cose. Se propongo un’alleanza per il lavoro, per combattere ancora di più la disoccupazione giovanile, chi ci sta è benvenuto. La potenziale coalizione si costruisce sulla base di cose concrete, non di accordi tra vertici».
Pisapia però non vuole Alfano…
«Ma anche lui dentro alla sua formazione ha anche moderati come Tabacci, nella sua esperienza di governo ha tenuto insieme moderati. Dico quel che anche lui ha fatto sempre».
Lo ius soli passerà? Ap non lo vuole…
Biotestamento e Ius soli? Proviamo a far passare tutte e due
«Noi siamo impegnati a farlo passare. I parlamentari dovrebbero rispettare la Costituzione, agire con libertà di coscienza senza vincolo di mandato. Non ci dovrebbe essere una direttiva di partito».
Ma c’è poco tempo e Renzi sembra aver scelto il biotestamento.
«Noi continuiamo a crederci, proviamo a fare tutte e due».
