Decreto flussi: Guerra (Pd), Immotivata esclusione dei Patronati, il Governo ci ripensi
“Una incomprensibile innovazione nel decreto flussi, al voto da oggi alla Camera, esclude gli Istituti di Patronato dal novero dei soggetti abilitati all’invio delle richieste d’ingresso dei lavoratori stranieri e di nulla osta al lavoro. E questo senza alcuna interlocuzione con gli stessi Patronati che negli ultimi due decenni hanno assicurato assistenza a migliaia e migliaia di persone.” Lo dichiara la deputata Maria Cecilia Guerra, responsabile lavoro nella segreteria nazionale del Partito Democratico, che aggiunge: “La relatrice al provvedimento ha presentato nei giorni scorsi un emendamento volto a meglio chiarire l’inclusione dei professionisti, tra cui i consulenti del lavoro, fra i soggetti abilitati. È l’occasione giusta, per il Governo, per dare un parere favorevole al subemendamento che ho presentato assieme ai colleghi Bonafè e Mauri perché si eviti questa immotivata discriminazione ai danni dei Patronati, che si tradurrebbe in un aggravio ingiustificato di costi e di tempi, mettendo a rischio l’ordinato ed efficace svolgimento delle procedure indicate nel decreto stesso”.
Roma, 18 novembre 2024
“Una incomprensibile innovazione nel decreto flussi, al voto da oggi alla Camera, esclude gli Istituti di Patronato dal novero dei soggetti abilitati all’invio delle richieste d’ingresso dei lavoratori stranieri e di nulla osta al lavoro. E questo senza alcuna interlocuzione con gli stessi Patronati che negli ultimi due decenni hanno assicurato assistenza a migliaia e migliaia di persone.” Lo dichiara la deputata Maria Cecilia Guerra, responsabile lavoro nella segreteria nazionale del Partito Democratico, che aggiunge: “La relatrice al provvedimento ha presentato nei giorni scorsi un emendamento volto a meglio chiarire l’inclusione dei professionisti, tra cui i consulenti del lavoro, fra i soggetti abilitati. È l’occasione giusta, per il Governo, per dare un parere favorevole al subemendamento che ho presentato assieme ai colleghi Bonafè e Mauri perché si eviti questa immotivata discriminazione ai danni dei Patronati, che si tradurrebbe in un aggravio ingiustificato di costi e di tempi, mettendo a rischio l’ordinato ed efficace svolgimento delle procedure indicate nel decreto stesso”.
Roma, 18 novembre 2024