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Ddl partecipazione, Pd: no a partecipazione senza rappresentanza e poteri

Ddl partecipazione, Pd: no a partecipazione senza rappresentanza e poteri

“La partecipazione è una cosa seria. Perché per noi gli strumenti della democrazia diretta hanno un grande valore e quando arriva una proposta firmata da migliaia di cittadini il Parlamento ha il dovere di discuterla sempre”. Lo affermano Maria Cecilia Guerra, parlamentare e responsabile Lavoro nella segreteria nazionale Pd e Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro della Camera dei Deputati. “Ma abbiamo anche avanzato proposte di peso per evitare che, complice l’atteggiamento della maggioranza, l’attuazione dell’articolo 46 della Costituzione si trasformi soltanto in un titolo senza sostanza, quando non in un arretramento rispetto alla contrattazione in essere. Due i principi  – proseguono i deputati – a cui ci siamo ispirati: la partecipazione è vera se negli organismi partecipativi vanno lavoratori non scelti dall’azienda, ma individuati attraverso il “canale sindacale” e dunque rappresentativi. Inoltre questi rappresentanti devono avere dei poteri reali, riconosciuti dalla legge.
Il buongiorno però si vede dal mattino: già ieri  in commissione i relatori di maggioranza hanno presentato emendamenti che stravolgono persino il disegno originario della Cisl, eliminando il ruolo della contrattazione in quella che viene chiamata “partecipazione organizzativa” che potrà essere prevista solo su decisione unilaterale delle imprese.
Hanno poi bocciato i nostri emendamenti che prevedevano la partecipazione obbligatoria e in numero adeguato dei lavoratori ai consigli di sorveglianza, e la partecipazione nei consigli di amministrazione con diritto di veto temporaneo, per permettere l’apertura di un confronto sindacale, a fronte di decisioni in contrasto con gli interessi dei lavoratori e l’introduzione di un meccanismo di rappresentanza in applicazione della Costituzione.
Noi abbiamo accettato la sfida entrando nel merito, ma – concludono gli esponenti dem – la destra ha gettato la maschera: vogliono una partecipazione facoltativa senza rappresentanza e priva di poteri effettivi. Così si trasforma il tutto in  una mera operazione propagandistica che non migliorerà di un millimetro le condizioni dei lavoratori”.

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