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Damiano: «Reddito e pensioni misure di sinistra ma mal progettate»

Cesare Damiano, ex ministro del Lavoro ed ex presidente della Commissione Lavoro della Camera scuote la testa: “Il governo ha un atteggiamento di una brutalità inedita, che svilisce il lavoro del Parlamento”.

 

Che sta succedendo in aula?

 

Una cosa mai vista: ci troviamo di fronte a una manovra fantasma, decollata alla Camera in una versione taroccata, approdata al Senato e tenuta instand-by con continue sconvocazioni della Commissione Bilancio, con approdo diretto in Aula che salta qualsiasi dibattito in Commissione.

 

E manca ancora il passaggio europeo di oggi.

 

Che dire, mi sorprende che i sovranisti e i populisti, che ad ogni piè sospinto dichiarano di mettere al primo posto gli italiani, si facciano dettare la manovra da Juncker e Moscovici.

 

Però era quasi inevitabile, per evitare la procedura d’infrazione.

 

Ma certo, è da mesi che vado ripetendo che i muri portanti di questa legge di Bilancio sono fragili e sono stato facile profeta nel dire che il deficit al 2,4% sarebbe stato messo sotto osservazione. Il risultato è che i miliardi messi a disposizione per misure importanti come Quota100 e Reddito di cittadinanza non saranno sufficienti per mantenere le promesse elettorali.

 

Lei è un unicum nei Dem a dire che le piacciono le due misure-bandiera del governo.

 

Mi ha sorpreso sentire Ettore Rosato dichiarare che le risorse per reddito di cittadinanza e Quota 100 dovevano essere destinate altrove. Forse dimentica che le Quote le abbiamo inventate io e Romano Prodi e istituite per la prima volta nel 2007, e che sono state cancellate poi dalla rigidità assurda della legge Fornero.

 

E il reddito di cittadinanza?

 

Siamo stati noi col governo Renzi a introdurre il Reddito di inclusione e la formula del reddito di cittadinanza non è nient’altro che la prosecuzione di quella nostra scelta. Purtroppo il governo, anzichè affidare come avevamo fatto noi con successo la distribuzione di questa risorsa ai comuni, la vuole affidare ai centri per l’impiego, con un organico modesto che ne renderà impossibile la gestione.

 

Perchè allora le critiche del Pd?

 

Secondo me il Pd deve distinguere la critica di merito da un’opposi zone solo demagogica, perchè altrimenti commette lo stesso errore di 5 stelle e Lega, che volevano smantellare l’Ape sociale e il reddito di inserimento solo perchè le aveva fatte un governo diverso.

 

Come procede la campagna per le primarie?

 

Ho rinunciato alla mia candidatura come atto di responsabilità, per evitare la frammentazione. Ora lavoro perchè Nicola Zingaretti, di cui condivido la visione di discontinuità, superi ai gazebo il 51%, in modo da evitare successivi accordi torrentizi.

 

Non condivide, quindi, l’ammissione di Giachetti nella corsa.

 

Io, pur avendo deciso alla fine di non presentarmi, ho raccolto più di 1900 firme autentiche e originali. Le regole non possono essere un elastico: se le firme devono essere in originale, debbono poi valere solo quelle. Mi pare che la commissione, invece, abbia scelto un’interpretazione un po’ alla “carlona”, come si dice dalle mie parti.

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