Al palco centrale, ‘Dalla terra all’Italia’ con Maurizio Martina, ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Roberto Moncalvo, Presidente di Coldiretti, e Oscar Farinetti, imprenditore.
“Sono particolarmente orgoglioso che gran parte della visita di Renzi in Cina abbia avuto il settore agroalimentare protagonista – ha dichiarato il ministro Martina sul palco centrale della Festa nazionale de l’Unità di Catania – e molto soddisfatto dei risultati ottenuti sulla piattaforma Alibaba sulla protezione della qualità agrolimentare italiana (piattaforma da 8 mln di utenti), con la firma del protocollo già operativo e con il piano di promozione del vino italiano che sarà attivo già da venerdì prossimo 9 settembre”. Perché? “La globalizzazione ci porta occasioni straordinarie di sviluppo delle nostre eccellenze e l’e-commerce ci porta verso nuove frontiere da sperimentare. La scommessa cinese è una di quella che stiamo cercando di vincere. Siamo ancora una formica rispetto al potenziale che c’è ma dobbiamo risalire la china e questo è un primo importante traguardo”.
E-commerce e organizzare nuove forme di commercio sono le chiave per sviluppare appieno il nostro potenziale, insomma pensare in grande: produrre nel proprio piccolo non solo per vendere sotto casa ma per esportare nel mondo e “io farò di tutto per aiutare tutti questi imprenditori agricoli e dire loro ‘non siete soli’. Non possiamo dare oggi risposte al sistema con risposte di vent’anni fa, dobbiamo sperimentare e di fare necessità virtù. Accanto a questo, continuare sulla strada intrapresa dal governo Renzi ovvero quella della detassazione del comparto agroalimentare”.
“In questi due anni abbiamo fatto un lavoro molto importante sia per il Sud che per l’intero modello agricolo italiano. Non è un caso che poi quando verifichiamo i dati Istat troviamo dei segni più dietro al settore agroalimentare”.
“Nel Sud, in particolare – ha aggiunto il ministro – la questione fondamentale è l’organizzazione dei produttori: riuscire a costruire nuovi strumenti di organizzazione per tutelare meglio il loro reddito. Siamo di fronte ad alcuni cambiamenti profondi del rapporto tra l’agricoltura e i mercati: crisi dei prezzi, crisi dovute anche alle calamità atmosferiche e ai cambiamenti climatici ormai non straordinari, ma ordinari. Il grande tema di come organizzare meglio l’offerta, di come organizziamo chi vive di agricoltura – ha concluso Martina – è la cosa fondamentale in particolare per l’agricoltura del Mezzogiorno”.
Per Oscar Farinetti “se nell’agroalimentare e soprattutto sull’utilizzo dell’e-commerce siamo ancora in crisi, questo è dovuto alla nostra provincialità. Il mercato online nel mondo non è ancora alla nostra portata nonostante abbiamo knowhow ed eccellenze. A noi italiani l’estero fa un po’ paura. Ma ci sono dei piani forti per andare all’estero e nei prossimi 10 anni mi aspetto grandi miglioramenti che porterebbero a fare grande concorrenza ai vari Carrfour francesi.
I francesi non ha prodotti migliori di noi, ma sono più bravi a raccontarli. L’Italia è il luogo più bello del mondo e la Sicilia è la regione più bella d’Italia. Paradossalmente esporta poco e ha meno turismo. La fortuna va meritata. Nel mondo il mercato del vino è la metà di quello della CocaCola. Nei prossimi anni il mercato raddoppierà e molti paesi cominceranno a produrre vino. Italia e Francia rimarranno nel mito, Piemonte, Toscana e Sicilia saranno protagoniste quindi dovremo essere pronti ad accogliere le sfide che mercato ci presenterà. Investiamo sui nostri vini e nel biologico. La visione dell’Italia nel mondo è quella di un paese sano. Confermiamo questa visione dove siamo sicuramente i ‘numero uno’ e investiamo su queste tre parole: indigeno, biologico, biodinamico. Il futuro dell’Italia è nella qualità.
