Si svolge oggi in streaming, l’Assemblea nazionale del partito Democratico, un appuntamento importante per il partito che vedrà l’elezione del nuovo segretario del Pd, dopo le dimissioni di Nicola Zingaretti .
Enrico Letta è candidato alla guida del Pd.
Valentina Cuppi, presidente del partito ha aperto i lavori dell’Assemblea.
La presidente ha introdotto il suo intervento comunicando formalmente la all’Assemblea nazionale le dimissioni da segretario di Nicola Zingaretti.
“Le sue dimissioni sono state un atto politico molto forte che ci spinge a un’analisi profonda del partito, che ci interroga sullo stare insieme, sul pluralismo. Era evidente che volesse dare una scossa al partito, fare in modo che emergessero in maniera chiara e trasparente i problemi che ci sono. Ora sta a noi cogliere l’opportunità.
Dobbiamo affrontare le dinamiche di battaglie intestine tra aree culturali e politiche che invece di rappresentare la ricchezza -ha aggiunto – rischiano di cristallizzarsi in lotta tra correnti. Ma non sono solo le polemiche interne, il vissuto di questo ultimo anno che ci pone grandi domande su chi e cosa vogliamo essere, è il momento di definire con chiarezza chi vogliamo essere, non abbiamo più tempo, non possiamo più aspettare”.
Oltre a Cuppi ed Enrico Letta, sono presenti al Nazareno, per l’Assemblea che si svolge per la prima volta in videoconferenza: Andrea Orlando, Peppe Provenzano, Walter Verini, Cecilia D’Elia, Brando Benifei, Chiara Braga, Nicola Oddati, Caterina Bini, Luigi Zanda, Stefano Vaccari.
La presidente ha indicato la direzione che il PD intraprenderà politicamente da qui in avanti e che dovrà tradursi in azione di governo.
“E’ il momento di definire con chiarezza l’anima e l’identità del nostro partito e contemporaneamente un nuovo modello di sviluppo.
Possiamo essere il partito che si occupa dei diritti civili e sociali. Siamo il partito del salario minimo, della transizione economica, dello Ius soli e dello Ius culturae.
Vogliamo essere il partito che rivendica il congedo parentale, ma che ha il coraggio di dire che il 50% di retribuzione è poco, perché penalizza le donne.
Vogliamo essere un partito che sappia dialogare dentro e fuori, che sappia tessere relazioni. Deve essere il partito dei militanti, non delle correnti. Il partito delle sindache e dei sindaci. Un partito di lotta e di Governo“.
Cuppi ha concluso il suo intervento con un auspicio: “L’augurio più grande a chi guiderà il partito è quello di batterci insieme, da domani, per far tornare la politica al suo senso più alto. E per costruire un mondo migliore di come lo conosciamo. Con coraggio, passione e lealtà”.