“Vorrei ascoltare la relazione di un premier che, oltre a rivendicare quanto ha fatto, vede i pericoli di una frattura nel centrosinistra e se ne fa carico”. Così Gianni Cuperlo, in riferimento alla Direzione di oggi, in un’intervista a La Stampa. Rispetto al suo voto al referendum, ribadisce “deciderò dopo la direzione di oggi come ho sempre detto”.
“Vorrei sentire – spiega Cuperlo – la volontà di una svolta nelle priorità sociali del governo e un atto concreto sulle regole: elezione diretta dei senatori e nuova legge elettorale che garantisca rappresentanza, collegi e un premio per la governabilità tale da non farci uscire da una repubblica parlamentare”.
“I segnali di questi giorni non incoraggiano – rileva -. Io però non voglio arrendermi”. Bersani dice di essere stato trattato come un rottame: ha ragione? “Le parole di Bersani – afferma Cuperlo – mi hanno colpito e ho colto la sua amarezza. Lui si è assunto le sue responsabilità , ma i numeri generosi che oggi in Parlamento sostengono il governo Renzi sono frutto del suo lavoro. Un’antica saggezza orientale dice ‘quando prendi l’acqua al pozzo ricordati di chi lo ha scavato’. Temo che parecchi non conoscano il detto. Spero solo che non vendano il pozzo”.
Su un’eventuale rischio scissione, Cuperlo ammette “potrebbe accadere e sarebbe un trauma. Evitarlo è la responsabilità comune che ci tocca affrontare. Credo non lo si possa fare indossando elmetti e svuotando il dizionario degli insulti. Servirebbero equilibrio, umiltà e la cura per alcune ragioni dell’altro. Servirebbe la politica”.