“Dobbiamo ricostruire le ragioni di una nuova sinistra, con le forze del Pse, con Tsipras, con Podemos, con i Verdi. Che poi potranno dialogare con tutti. Ma non credo sia una buona idea annacquare ogni cosa in un Fronte repubblicano o moderato”. Gianni Cuperlo, figura storica e autorevole del Pd, da sempre a sinistra, rimasto fuori dalle liste per sua rinuncia, ha le idee chiare. E a partire da queste ha deciso con la sua associazione e alcuni parlamentari (Pollastrini, Giorgis, Benifei, Cenni) di appoggiare Nicola Zingaretti. Anche lui era al ventennale di Italianieuropei di Massimo D’Alema, dove è stata posta la questione del dialogo con il M5S. Ci tiene a dire che “non ha senso fare polemica”. Perché “dopo la sconfitta peggiore della nostra vita lo sguardo deve essere piantato nel futuro. Il congresso del Pd ha senso se cambia tutto quel che è necessario”.
A proposito di polemiche: Martina era invitato?
Sì, e aveva dato la sua disponibilità. Poi evidentemente ha avuto altri impegni. Non ho capito la polemica e la considero chiusa.
Chi sostiene al congresso?
Abbiamo girato un video, è una conversazione con Nicola. Gli ho consegnato un documento, un Patto per l’alternativa e per una costituente popolare per il nuovo Pd. Lì ci sono i motivi del sostegno mio e di altri. Nel segno della radicalità di cui c’è bisogno. Dalle sconfitte si esce solo con un cambio di rotta, di parole, persone, azioni. Fu così con l’Ulivo. So bene che la sconfitta ha radici lontane ma le responsabilità dell’ultima stagione sono evidenti.E allora serve discontinuità.
A che cosa pensa?
Tenere assieme questo paese da Nord a Sud, mettere al centro i diritti umani, sociali, civili, l’autonomia femminile. C’è una vocazione unitaria da coltivare a sinistra, qui e in Europa, perché non basta difendere l’Europa com’è. Questo governo con le politiche sui migranti sta calpestando la dignità delle persone. Sono titoli ma dietro c’è un’idea di paese e di futuro.
Ma non rischiate di scaricarvi le colpe a vicenda?
Io non voglio scaricare le colpe su nessuno ma è un fatto che abbiamo cominciato a perdere quando davanti a una crisi che ha cambiato vita e sentimenti delle persone il dramma delle diseguaglianze è scivolato troppo sullo sfondo. Siamo apparsi distanti dalle paure e dai bisogni di chi stava peggio.
Dentro il Pd…
Ricostruire il senso di comunità, capire che non ci hanno votato giovani e donne. E ricreare il legame tra cultura e politica, perché quando divorziano il prezzo più alto lo pagala sinistra. E poi, i circoli devono tornare luoghi dove si discute. La prima cosa chedevi chiedere a un ragazzo quando viene da te non è “con chi stai?”, ma “cosa pensi?”. Dobbiamo scegliere un leader ma chiudere la stagione del leaderismo, con una nuova classe dirigente.
È il momento di aprire al M5S?
Loro sono nel pieno di una deriva governista che li sta portando a smarrire una quota dell’anima. Non è in discussione nessun accordo, come è ovvio. Dopo questo governo ci sono le elezioni.Un’altra cosa è andare a recuperare il consenso di 2 milioni e passa di elettori.
Come?
Creando contraddizioni al loro interno. Basta con le caricature. Nessuno vuol fare un governo che sostituisca alla Lega il Pd. Ma nessuno può mettersi seduto sulla riva del fiume aspettando il cadavere del nemico.Anche perché l’attesa potrebbe essere lunga.
Quando si voterà?
Giorno, mese e anno non li so. Ma sarà per certo dalle 7 alle 22.
Questo prevede il rientro di chi è uscito dal Pd?
Ho giudicato un errore la scissione. Ha sbagliato chi se n’è andato e ha commesso un peccato anche più grave chi non ha fatto abbastanza per impedirlo. Le urne non hanno premiato nessuno.
D’Alema è tornato.
Lasciamo in pace D’Alema. A ItalianiEuropei ha fatto un intervento sull’Europa come sempre acuto. Ho lavorato con lui per anni. La mia stima e amicizia sono intatte anche se ho fatto scelte diverse. Ma un leader che ha avuto un peso come il suo ha diritto di parola e di espressione: è una forma di civiltà.
Renzi rivendica questa libertà per se stesso.
Renzi ha libertà di iniziativa, non solo di espressione. Farà le sue scelte e le guarderò col massimo rispetto.
Meglio un Pd senza di lui?
Quando il Pd si rompe è sempre un danno. Altra cosa è imparare a discutere e a rispettarsi.
Ci sarà un listone europeo con sinistra radicale e Pd?
Non è oggetto della discussione. C’è un congresso che affronterà anche quel tema.