“Le stime del Centro studi di Confindustria indicano un ulteriore rafforzamento della nostra produzione industriale. Le misure del governo Renzi hanno fatto ripartire il Paese, è un dato indiscutibile”. Così Ernesto Carbone, responsabile Sviluppo economico della Segreteria nazionale del PD, commenta i dati diffusi dal Centro studi di Confindustria, che a settembre registrano un incremento della produzione industriale dell’1% rispetto al mese precedente. Nel terzo trimestre del 2017 il Csc registra un incremento congiunturale dell’1,3%, dopo il 1,2% del secondo sul primo. L’ultimo trimestre di quest’anno parte, dunque, con un acquisito di +0,6%. Sempre secondo i dati di Csc, la produzione, al netto del diverso numero di giornate lavorative, è aumentata a settembre del 3,1% rispetto allo stesso mese dello scorso anno; ad agosto il progresso rilevato è stato dello 0,5% su agosto 2016. Gli ordini in volume hanno registrato una crescita dell’1,5% in settembre su agosto (+0,5% su settembre 2016), quando erano saliti dello 0,5% su luglio (+0,7% sui dodici mesi). Gli indicatori qualitativi relativi al manifatturiero segnalano un netto miglioramento del clima economico nei mesi estivi e preannunciano una dinamica positiva dell’attività anche in autunno.
Per Carbone, “è altrettanto indiscutibile che il cammino delle riforme, gli investimenti in innovazione per aumentare il tasso di competitività del Paese sono l’unica strada esistente per assicurare una crescita duratura.
Industria 4.0 va in questa direzione ma deve essere chiaro che se si pensa di tornare indietro non colmeremo mai i gap competitivi che ancora zavorrano il nostro Paese”, conclude il responsabile Sviluppo economico del PD.
“La produzione industriale sta tornando ai livelli pre crisi”, sottolinea Federico Ginato, responsabile PMI del Partito democratico.
“Le politiche dei governi Renzi e Gentiloni – continua Ginato – per stimolare gli investimenti in tecnologia e in ricerca/sviluppo, le misure volte a favorire la competitività del sistema stanno dando buoni risultati.
Si tratta ora, con la prossima legge di bilancio, di consolidare questa crescita e spingerla verso un aumento dell’occupazione che sia di qualità e recuperi sul fronte dei giovani”.