“Siamo ad un passaggio fondamentale per il Paese: la corruzione è in aumento in tutte le Regioni, come ha descritto il report di Libera ‘Italia sotto mazzetta’, e si stanno indebolendo le istituzioni che possono fermare questo declino, penso alla magistratura e all’autorità anticorruzione. Bisogna invertire la rotta per fermare le infiltrazioni criminali nelle pubbliche amministrazioni, siamo stanchi di questi record negativi”. Lo afferma la senatrice Enza Rando, responsabile Legalità e lotta alle mafie del Partito Democratico, in occasione della Giornata internazionale contro la corruzione.
“Questo 9 dicembre– aggiunge la senatrice PD- è una data simbolica perchè arriva dopo un anno difficile per la lotta alla corruzione. Prima l’abolizione dell’abuso d’ufficio, poi l’avvio dell’iter per la separazione delle carriere ed una guerra quotidiana contro giudici e Anac. Con le azioni di governo e maggioranza siamo davanti al rischio concreto- conclude Rando- di uno smantellamento degli istituti fondamentali per la lotta alla criminalità e alla corruzione”.
Il rapporto di Libera, presentato alla vigilia della Giornata internazionale contro la corruzione, ha censito le inchieste sui fenomeni corruttivi nel nostro Paese negli ultimi 11 mesi: sono 48 le inchieste, con il coinvolgimento di 28 procure in 14 regioni, e 588 le persone indagate. Se il podio è detenuto dalle regioni meridionali, isole comprese, con 20 indagini, seguono dappresso il Centro, con 16, e il Nord, con 12. Come riporta Ansa, la regione che ha visto il maggior numero di inchieste – 10 – è il Lazio, seguita da Campania con 9 inchieste, la Lombardia con 7, Sicilia con 5 e Puglia con 4.
In queste regioni si concentra il 74% delle inchieste. Sono 106 le persone indagate nel Lazio, 82 in Sicilia, nelle Marche 80, di cui ben 77 in una sola inchiesta su corruzione per finte vaccinazioni anticovid, 79 in Campania, Lombardia con 72 indagati, e Puglia a quota 64.
Le mazzette abbracciano un vasto ventaglio di campi: dalle finte vaccinazioni covid o per ottenere falsi titoli di studio, a quelle che hanno facilitato l’aggiudicazione di appalti per la gestione dei rifiuti o per la realizzazione di opere pubbliche o la concessione di licenze edilizie. Poi ci sono le inchieste per scambio politico elettorale e quelle relative alle grandi opere.
Secondo l’Indice di Percezione della Corruzione 2023 (Cpi) di Transparency International (pubblicato a gennaio 2024), l’Italia conferma un punteggio di 56, posizionandosi al 42esimo posto su 180 Paesi e in 17esima posizione tra i 27 Stati dell’Unione europea.