Chi sosteneva che col passaggio dal mercato tutelato al mercato libero le bollette di luce e gas non sarebbero aumentate, evidentemente aveva fatto male suoi i conti. Perché se è vero che durante la pandemia chi aveva già scelto di affidarsi alle oscillazioni dei prezzi non aveva subito rincari significativi, è altrettanto vero che le successive congiunture internazionali, in particolare la guerra tra Russia e Ucraina, hanno fatto impennare il prezzo del gas, che anche negli ultimi mesi, sul mercato europeo, ha registrato un rialzo di circa il 20 per cento.Un rialzo che inciderà sempre di più anche sul prezzo dell’energia elettrica.
I dati pubblicati da Arera sulle forniture di luce e gas hanno smentito chi prometteva che i consumatori non sarebbero stati penalizzati. La responsabile Ambiente della segreteria del Partito democratico, Annalisa Corrado, lo denuncia in un’intervista a Fanpage.it: “In Italia paghiamo più che in tutta Europa, siamo i più tartassati tra i tartassati”.
“I dati recentemente pubblicati da Arera – spiega a Fanpage l’eurodeputata Annalisa Corrado – finalmente svelano quanto abbiamo denunciato in ogni sede a partire dalla seconda meta del 2023: il mercato cosiddetto libero, in Italia, è in realtà un oligopolio, in cui a rimetterci sono i consumatori e le Pmi, saccheggiate da aziende che continuano ad avere bilanci stellari. Una volta finito l’effetto del blocco delle modifiche unilaterali dei contratti sul mercato libero, voluto da Mario Draghi nel 2022, i prezzi sono nuovamente schizzati alle stelle, spesso fino a raddoppiare i costi dell’energia rispetto al mercato tutelato. È stata scellerata, in tal senso, la testardaggine del governo Meloni che non ha voluto nemmeno prendere in considerazione il rinvio della fine del mercato tutelato e ora vuole addirittura smontare l’ultimo baluardo di tutela, a difesa dei clienti vulnerabili”.
“Si è tornati a parlare di energia – continua Annalisa Corrado – a valle dell’annuncio dei rincari ma, a mio avviso, non si parla abbastanza di quanto questi rincari arrivino ad aggiungersi ad una situazione gravissima. In Italia paghiamo la bolletta energetica più alta d’Europa, che a sua volta paga più dei competitor internazionali come Cina e Usa. Abbiamo un primato folle: i più tartassati tra i tartassati. Trenta per cento in più della Germania e il doppio della Spagna. Paghiamo certamente la nostra dipendenza dal gas, che è diventato un bene gestito su un mercato speculativo e instabile, non solo per ragioni geopolitiche, ma anche, sempre più, finanziarie. Ma abbiamo anche un problema tutto italiano, del quale stiamo chiedendo conto in ogni sede ad autorità e governo. Un esempio? Non è possibile che negli altri paesi, anche quando il prezzo è trascinato dal gas come da noi, il prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica sia poco più alto del doppio di quello del gas sul mercato olandese, mentre nel nostro Paese sia più che triplo”.
Quale potrebbe essere la soluzione per frenare l’impennata dei prezzi? “Come Partito Democratico – prosegue la responsabile Ambiente della segreteria di Elly Schlein – abbiamo presentato lo scorso dicembre una proposta molto concreta e realizzabile in tempi brevi per proteggere, in maniera strutturale e non provvisoria, gli oltre tre milioni di utenti cosiddetti ‘vulnerabili’, sui quali pende la spada di Damocle di nuove aste (che persino Arera sta cercando di evitare), che sarebbero a detta di tutti fallimentari. Proponiamo una riforma dell’Acquirente Unico che gli consenta di tornare a fare il lavoro per cui era nato con la riforma Bersani, poi tarpato e snaturato nel tempo: agire da ‘gruppo di acquisto’, a controllo interamente pubblico, per poter negoziare i migliori prezzi di acquisto con i fornitori di energia, potendo poi rivenderla ai clienti tutelati con i prezzi più bassi ottenibili sul mercato. Una funzione che servirebbe anche a rivelare il prezzo reale dell’energia, evitando speculazioni sul mercato libero. Non solo: proponiamo che l’Acquirente Unico stipuli contratti a medio e lungo termine con produttori di energia da fonti rinnovabili, che sono quelle con il prezzo più basso in assoluto, in modo che il beneficio del risparmio venga reso immediatamente disponibile ai consumatori. È una proposta molto pratica che darebbe risultati molto velocemente. Ne ha bisogno il Paese e noi l’abbiamo messa a disposizione di tutte le forze politiche”.