“Sono giusti gli obiettivi del Clean Industrial Deal presentato dalla Commissione europea, ma “senza gli strumenti comuni adeguati” il piano rischia di ridursi a “un bell’esercizio di stile”. Lo ha detto, intervenendo oggi nell’aula della plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, Annalisa Corrado, eurodeputata responsabile nazionale per il clima, l’Agenda 2030, la green economy e la conversione ecologica del Pd. “Disponibilità e costo di energia, materie prime e infrastrutture – ha detto Corrado – queste sono le voci più importanti per qualunque impresa. L’Europa arranca su tutti questi fronti, ed è giusto e positivo che il patto europeo per l’industria pulita identifichi chiaramente la strada da prendere: transizione energetica, economia circolare, formazione, ricerca e innovazione, lotta alle speculazioni. Quello che ci preoccupa è che, senza strumenti adeguati, un efficace piano strategico si riduca a un bell’esercizio di stile. L’Europa è chiamata a compiere un balzo evolutivo verso una maggiore coesione sociale, strategie comuni e investimenti comuni”. Secondo l’europarlamentare, “dovremmo avere il coraggio di parlarne e no, non solamente quando si tratta di armi, ma anche quando parliamo di indipendenza energetica e autonomia strategica dell’industria. Davvero pensiamo che bastino le armi per avere la sicurezza? E anche se, per assurdo, bastassero, come pensiamo di costruirle? Pagando l’energia a prezzi folli, ai Paesi da cui vorremmo difenderci? Non c’è difesa senza autonomia. Non c’è autonomia e non c’è pace senza un’Europa forte, libera dai ricatti fossili, che parli con una sola voce. È tempo di prenderne atto”.