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Comunali, non si candidi chi è già stato sindaco

“Tanto per cominciare, le amministrative non possono essere occasione di rivincite personali ma devono essere collegate ad un progetto condiviso. Le elezioni sono a giugno, c’è tempo per costruire a Napoli come nelle altre realtà le proposte per il governo delle città e l’intelaiatura di alleanze aperte alla società civile”.

Lo afferma in una intervista alla Stampa il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini commentando la candidatura a Napoli dell’ex sindaco Antonio Bassolino.

 

Su questo, in particolare, ribadisce “non c’è fretta, in una delle prossime direzioni del Pd proporremo un election day il 20 marzo con primarie”, “ma bisogna guardare avanti e sollecitare un protagonismo di forze nuove, fresche, andarle a scovare e non chiuderci in noi stessi, senza ripiegarci su formule che possono risultare più comode”.

 

Fermi i paletti per le candidature: “Chi ha già fatto il sindaco per due mandati, anche in tempi lontani, è bene lasci il testimone ad altri. Quando un’esperienza è chiusa è chiusa. Varrebbe per Delrio a Reggio Emilia, per Renzi a Firenze o per me stesso se pensassi di ricandidarmi a Lodi”.

 

Sulla questione Bassolino anche Debora Serracchiani nell’intervista a Repubblica: “Non si può candidare chi è già stato sindaco. Sarebbe bene mettere in campo una nuova classe dirigente”, ricordando che “la proposta della segreteria, che sarà discussa nelle prossime settimane, prevede che chi è già stato sindaco non potrà candidarsi alle primarie”.

 

E Serracchiani, spiega che non è una norma ad personam quella sulla candidatura: “in realtà varrebbe anche per Renzi a Firenze e Delrio a Reggio Emilia. E’ solo un modo per dire che quando un’esperienza si è chiusa, si è chiusa perdavvero. Nulla di strano: lui ha già dato”.

 

Rispondendo ad una domanda sul fatto che il sostegno all’ex sindaco di Napoli, indicherebbe il fallimento della cosiddetta rottamazione renziana, Serracchiani sottolinea che “Bassolino non è in cima ai miei pensieri. E comunque noi stiamo cambiando in profondità questo Paese, quindi non si può certo parlare di fallimento della rottamazione solo perchè circolano due o tre nomi”.

 

Ma se Bassolino si candidasse lo stesso, Seracchiani dice: “Può decidere liberamente di fare qualunque scelta, ma non potrà correre alle primarie del Pd”.

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