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Commissione Covid: un tribunale politico monocolore, monumento alla disinformazione

Si è riunita per la prima volta nella mattinata di mercoledì 18 settembre la commissione bicamerale di inchiesta sul Covid. Un affare tutto interno al centrodestra, che ha eletto presidente il senatore di Fratelli d’Italia Marco Lisei. Il vicepresidente è il deputato Francesco Maria Salvatore Ciancitto, anch’egli esponente del partito della premier Giorgia Meloni, mentre il segretario è il parlamentare di Forza Italia Stefano Benigni. Il Movimento 5 Stelle e Italia Viva, pur presenti, non hanno partecipato al voto, mentre il Partito Democratico, Avs e Azione non hanno preso parte ai lavori della commissione.

Per la cronaca, come ricorda il Fatto Quotidiano, il senatore Lisei è stato molto attivo in Emilia-Romagna sul tema del coronavirus e della sua gestione da parte di Comune e Regione. Tra le sue iniziative l’organizzazione di fiaccolate contro il lockdown notturno della primavera del 2021 quando il virus tornò a picchiare duro.

Braga: “Nasce un tribunale politico monocolore, vogliono colpire le opposizioni”

Durissimo il commento della presidente dei deputati del Pd Chiara Braga: “Un ulteriore grave strappo istituzionale, la nuova commissione d’inchiesta nasce a colpi di maggioranza. Più che un luogo di garanzia nasce oggi un tribunale politico che le forze di governo intendono utilizzare a proprio piacimento per colpire le opposizioni con sentenze già scritte”.

“La Commissione d’inchiesta sul COVID – aggiunge Braga – è un’inaudita forzatura perché è il tentativo della maggioranza di mistificare la realtà dei fatti. Ha l’obiettivo, infatti, di creare una versione alternativa degli eventi, con l’unico scopo di attribuire colpe e responsabilità politiche a chi allora aveva la responsabilità di quelle scelte e che oggi per la maggioranza è solo un avversario politico. Ne è la prova l’esclusione dell’operato delle Regioni che hanno una competenza primaria nella gestione e nell’organizzazione della sanità nei propri territori e hanno avuto un ruolo fondamentale nell’organizzazione della risposta alla pandemia”.

Crisanti: “Nessuna competenza e credibilità, un monumento alla disinformazione”

“Un monumento alla disinformazione”. Rischia di diventare questo, secondo il senatore Pd e professore di microbiologia Andrea Crisanti, la Commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza Covid. “Questa commissione – evidenzia Crisanti all’Adnkronos Salute – non ha né le competenze tecniche né l’autorevolezza e la credibilità per giungere a nessuna conclusione. Non parlo di legittimità, perché quella ce l’ha, gliel’ha data il Parlamento, ma di autorevolezza e credibilità. Lì dentro non c’è nessuno che capisce nulla di microbiologia o di epidemiologia. Non solo: ha anche un mandato ristretto.

In definitiva, l’impostazione della commissione, come i nomi che la compongono, sono “un monumento alla disinformazione. Veramente – conclude – tutta la mia solidarietà va a coloro che si vorrebbe strumentalmente accusare”.

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