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‘Coltiviamo il nostro futuro’

Alla Festa nazionale de l’Unità, il dibattito: ‘Coltiviamo il nostro futuro’, partecipano la deputata Sabrina Capozzolo, responsabile Politiche Agricole della segreteria PD, Secondo Scanavino, Presidente della Cia (agricoltori), Stefano Mazzetti, Sindaco di Sasso Marconi e Piero Gattoni, Presidente Consorzio Italiano Biogas. Modera il dibattito Lorenzo Falco.

 

Che eredità ci ha lasciato Expo? Capozzolo ribadisce che “il tema fondamentale è stato lo spirito di redistribuzione del cibo mondiale. Una parte del mondo ha accesso alle risorse ed aumenta lo spreco di alimenti, un’altra parte invece necessita il cibo. L’obiettivo principale è combattere la malnutrizione e con la legge sullo spreco alimentare si è concretizzato lo spirito di Expo”.
1, 3 miliardi di tonnellate di spreco, questo è il dato Fao. Il 20 per cento di cibo è destinato allo spreco alimentare. Mazzetti risponde che “la dispersione alimentare avviene in tutta la filiera e nei comportamenti giornalieri. I numeri sono davvero importanti sia in termini economici che di quantità . Cos’è lo spreco esattamente? Ad esempio lo yogurt, nel mondo ideale metà della confezione la mangiamo e un’altra parte la dividiamo per la differenziata. Quello che dimentichiamo in frigo invece , sarà il vero spreco.

 

Dove si può intervenire? Interviene Scanavino dicendo che “la filiera riguarda il processo produttivo in modo da rigenerare il sistema che lo ha prodotto. Quindi accorciare la filiera è fondamentale. Noi sprechiamo anche quando non ce ne accorgiamo e la misura complessiva dello spreco è quantificata con gli atteggiamenti errati delle persone”.

 

 

Il presidente del Consorzio, dove si posiziona? Gattoni sottolinea che “stiamo producendo metano di origine biologica per produrre energia che si inserisce a pieno titolo nel settore agricolo. E’ importante valutare i futuri grandi traguardi, considerando sia l’esigenza di produrre qualità che quella di produrre di più per per permettere alle aziende agricole di essere più competitive. Abbiamo creato ultimamente nelle aziende che hanno fatto investimenti tantissimi posti di lavoro.

 

Si tratta di pezzi di Pil? Risponde Mazzetti: “Noi partiamo da una Direttiva europea per attuare politiche riducendo lo spreco. La Direttiva dice che coloro che devono applicarla sono i Sindaci. L’obiettivo è parlare con chi gestisce il cibo in una comunità, ad esempio le mense scolastiche e creare le condizioni affinchè un Sindaco possa avere le informazioni per creare l’effetto valanga e migliorare l’economia della comunità evitando gli sperchi.

 

Capozzolo sottolinea che “la legge italiana contro lo spreco è una grande rivoluzione. Il PD ha lavorato molto per questa legge rendendo conveniente alle imprese la cessione delle eccedenze, eccedenze che è bene ribadire sono diverse dagli sprechi. L’eccedenza è un prodotto che ha mantenuto le caratteristiche igienico sanitarie ma non è mai entrato in commercio e rimane invenduto. Gli sprechi invece sono gli alimenti non belli da vedere ad esempio una mela ammaccata, che escono dal mercato.

 

Fondamentale è anche il termine minimo di conservazione che è la dicitura ‘da consumarsi preferibilmente entro’ . In questo caso il cibo mantiene le proprie caratteristiche ma non se ne garantisce la totale integrità. La data di scadenza invece è fondamentale, perché superata la quale, il prodotto diventa pericoloso. Questa legge ci permette di donare il prodotto nel quale c’è scritto ‘da consumarsi preferibilmente entro’. Questo riguarda anche i farmaci. Con questa legge rendiamo l’imprenditore un donatore alle Onlus che vengono direttamente in azienda a prendere i prodotti.

 

Quindi ci sarà un vantaggio anche per l’impresa che non dovrà occuparsi dell’eliminazione dello scarto. E’ una grande rivoluzione. Noi dobbiamo incentivare alla donazione. Anche il pane può essere donato entro le 48 ore dalla produzione ed anche questo è possibile grazie alla nuova legge. La presa d’atto che le risorse non sono infinite nel nostro pianeta ci deve portare ad una maggiore consapevolezza e coscienza di ciò che si compra e di ciò che si spreca”.

 

Per Gattoni “il concetto di spreco del cibo è innovativo e ci permette di recuperare un valore sociale e di usare la tecnologia per la crescita. Abbiamo inoltre bisogno che i cittadini italiani siano sempre più in contatto con la produzione. Fin da bambini bisogna conoscere la fatica che c’è dietro gli sprechi.
L’educazione alimentare? E’ fondamentale secondo Capozzolo, “i bambini di città non sanno neanche come viene fatto il latte, bisogna insegnare loro a prendere consapevolezza e ridurre gli sprechi. Un bambino deve saper distinguere quello di cui ha bisogno e quello che è superfluo. Expo ha lanciato le basi per una consapevolezza alimentare del Pianeta e nel G20 ad esempio si è collegato il discorso con il clima.
Se noi diamo un pesce ad un uomo lo mangia per un giorno ma se gli insegnamo a pescare glielo diamo per tutta la vita, come diceva Confucio, quindi riportando questa frase nella situazione economica mondiale è fondamentale riuscire a rendere indipendenti le popolazioni più povere in modo che possano camminare sulle loro gambe”, conclude Capozzolo.

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