“Di fronte all’ondata di calore che sta colpendo il nostro paese è prioritario occuparsi della tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici, a partire da quelli costretti a lavorare all’aperto: edilizia e agricoltura, rider, camionisti, guide turistiche ect etc. E’ assolutamente necessario che già nell’incontro di martedì con i sindacati la ministra Calderone sia in grado di assicurare l’attuazione di periodi di interruzione del lavoro nelle ore più calde, e, nei casi più esposti, il ricorso a strumenti di cassa integrazione, che non devono essere affidati alla valutazione discrezionale dei datori di lavoro, ma, come per il Covid, devono scattare automaticamente, a seguito del raggiungimento di parametri oggettivi (temperatura percepita superiore a un certo grado).
Bisogna anche adottare misure a tutela dei produttori, che, a causa di tali sospensioni, potrebbero trovarsi a pagare penali legate ai ritardi di consegna.
Bisogna verificare che tutti i dispositivi di protezione, e la climatizzazione siano garantiti anche per chi lavora al chiuso. Bisogna insomma smetterla di gingillarsi in atteggiamenti negazionisti e darsi da fare con urgenza. Perché la salute dei lavoratori e delle lavoratrici è un diritto irrinunciabile”.
Così in una nota Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro nella segreteria del Partito Democratico.