Tommaso Cerno questa decisione, così improvvisa? Dalla condirezione di Repubblica al Pd?
«È una cosa che mi porto dentro da tantissimo tempo. Da anni i diritti sono parte del mio giornalismo. Ora sento che ne devo fare una battaglia politica».
Ma la decisione di candidarsi è maturata in brevissimo tempo…
«Sì, e devo ringraziare il mio direttore Mario Calabresi che mi ha dato la libertà dí decidere».
Il suo collegio?
«Milano i uninominale per il Senato, e capolista in Friuli-Venezia Giulia nel proporzionale, sempre per il Senato».
Lei è di origini friulane…
«Sì, come Loris Fortuna e Basaglia. Come Pasolini: sono nato l’anno in cui lui è morto. E poi Beppino Englaro, una delle mie battaglie più importanti come giornalista. Questo è il Friuli Venezia Giulia per il quale voglio lavorare».
Come è nata la sua candidatura nel Pd?
«Ho parlato con tanti amici,e poi con il segretario che ha valutato importante il mio impegno».