“Non li lasciamo da soli come ho detto al marito di Paola, Stefano Arcuri. Per non lasciare solo chi denuncia e chi ha subito lo sfruttamento con la legge per la prima volta abbiamo previsto l’indennizzo delle vittime. Si utilizza il fondo antitratta nel quale confluiranno anche i proventi delle confische dei beni tolti ai caporali”. Lo dice il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, in un’intervista a Repubblica, sul caso di Paola Clemente, la bracciante morta di fatica, la cui “tragedia è ancora viva in tutti noi. Abbiamo reagito uniti, dicendo forte che il caporalato va contrastato senza esitazioni”.
“Il lavoro fatto dal governo con le parti sociali, con le organizzazioni agricole e con il consenso quasi unanime del Parlamento è stato un segnale importante”, afferma Martina: “E’ una legge giusta, che aiuta a tutelare concretamente i diritti dei lavoratori. Strumenti come la confisca dei beni, l’arresto in flagranza e l’innalzamento delle pene sono stati necessari per cambiare passo. Bisogna andare avanti soprattutto sull’accoglienza e il trasporto dei lavoratori stagionali”.
La filiera di qualità , che escluda dal mercato le aziende che usano il lavoro nero, è un “punto nevralgico. In questi anni abbiamo messo in campo azioni per migliorare i rapporti di filiera, renderli più trasparenti. In questo senso va la creazione della Rete del lavoro agricolo di qualità , alla quale sono iscritte ora quasi tremila aziende e che ancora deve migliorare”.