“Questo è un parere consultivo che noi chiediamo proprio per migliorare il testo. Siamo pronti a accogliere le osservazioni con spirito costruttivo e a chiarire alcuni passaggi, ma il Consiglio di Stato ci ha anche detto che la procedura è corretta. L’impianto è confermato. Altro che bocciatura…”.
Lo dice Antonello Giacomelli, sottosegretario del ministero dello Sviluppo economico, in una intervista al Corriere della Sera commentando le critiche dal Consiglio di Stato sul regolamento per il canone Rai in bolletta, tassa fino a oggi evasa dal 30% degli italiani
“A non dover pagare il canone Rai è chi ha smartphone, tablet, pc o altri dispositivi che non sono in grado di ricevere il segnate del digitale terrestre o satellitare e guardano i programmi via web, oltre alle categorie esenti”.
Il Consiglio di Stato, però, sostiene che “manca una definizione di cosa debba intendersi per apparecchio tv”, ma GIACOMELLI specifica che “non è che manca: è la legge che definisce che cosa è un apparecchio tv e noi non abbiamo cambiato il presupposto. Ma non abbiamo difficoltà a dirlo in modo più esplicito”.
Riguardo i problemi di privacy, Giacomelli chiarisce ancora: “Stiamo già lavorando con il Garante per valutare tutti i profili per tutelare la privacy. E sul resto è la legge che dice che si paga una volta sola anche se si hanno più tv. Comunque noi lo ripeteremo in modo chiaro pure nel regolamento”.