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Campana: “La Lega decida se governare l’immigrazione o essere parte del problema”

“Se come ha invocato qualcuno nelle ultime ore, si chiudessero le frontiere le immagini vergognose di Ventimiglia diventerebbero la normalità ed il progetto europeo sarebbe fallito. Per questo è importante che la Lega ripensi la sua posizione sulla risoluzione unitaria presentata dal Comitato bicamerale Schengen che chiede la modifica del Trattato di Dublino, la redistribuzione dei migranti in tutta Europa e l’attivazione della clausola di salvaguardia dell’art. 17 del trattato”. Lo dichiara Micaela Campana, capogruppo al Comitato Schengen e responsabile Immigrazione del PD.

“Apprezzo onestà del presidente Zaia, intervenuto oggi al comitato Schengen, che non ha mistificato i dati come chi fa chi pompa i numeri sommando il numero dei migranti regolarmente residenti in Italia e i richiedenti asilo politico, ma si rifiuta di accettare ciò che è stato approvato in sede di conferenza unificata in materia di accoglienza. Veneto e Lombardia in quell’occasione hanno proposto di fare riferimento al fondo nazionale sociale anzichè alla popolazione regionale per il riparto, perchè era economicamente più vantaggioso per entrambi. Continuiamo a sentire i vecchi slogan della Lega contro il sud che oggi si fa maggiormente carico dell’accoglienza. Abbiamo sentito Salvini chiedere scusa a tutti gli italiani per gli insulti del passato, ma non ha mancato occasione di tornare all’attacco durante le scorse elezioni. Oggi l’atteggiamento della Lega è parte integrante dei problemi.

Quando con il governo Berlusconi la Lega ha accettato la partecipazione alla missione internazionale volta a destituire Gheddafi che ha gettato la Libia in una guerra civile tra tribù, bisognava pianificare un forte investimento in piani di cooperazione internazionale per evitare l’instabilità in cui oggi versa il Paese e che costringe oggi l’Europa e l’Onu a valutare una missione internazionale. – Conclude Campana – La Lega in Europa vota contro la risoluzione con i punti programmatici dell’agenda europea, nel 2008 un suo ministro ha firmato le regole di Dublino. Così facendo si condanna nei fatti l’Italia ad altri decenni di isolamento nella gestione dei migranti. La Lega sventola il problema dell’invasione e poi in Italia e in Europa vota per lasciare sola l’Italia nell’accoglienza”.

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