La Festa nazionale de L’Unità a Catania, in corso di svolgimento nei giardini di Villa Bellini, prende il via alle 19.00, al palco centrale, con l’incontro ‘Cambiamenti climatici. Il futuro è adesso. Il mondo dopo Parigi’.
Partecipano Chiara Braga deputata e responsabile nazionale Ambiente del Partito Democratico, l’economista Valentino Piana e Gigi Bellassai, presidente del Consiglio Comunale di Comiso. Modera il dibattito Gianni Todini.
Cosa hanno fatto il governo e il partito nell’ambito di Coop 21? Braga risponde che “è arrivato il momento di salvare il nostro pianeta in quanto l’ambiente è una questione che impatta nella nostra vita anche se non sembra e non ce ne accorgiamo. Ben 195 paesi hanno sottoscritto l’accordo di Parigi , con uno sguardo di maggiore fiducia verso il futuro e possiamo dire che l’Europa è riuscita a parlare in modo autorevole di queste tematiche. Il percorso di ratifica dell’accordo di Parigi è stato fatto e siamo fiduciosi che l’Italia possa arrivare a COOP 22 con un atto di impegno sul tema.
Quanti Paesi hanno interesse a questi accordi?
Piana sottolinea che “l’Italia deve far capire quali sono i progetti e le risorse disponibili. Bisogna trattare anche il tema di chi paga e di quali tecnologie possono essere usate, ad esempio sulle emissioni di gas. Inoltre c’è l’aspetto finanziario e il tema delle competenze. L’accordo di Parigi chiude i tempi ma se gli stati uniti non ratificano, non si può stringere il gap tra il mondo che vogliamo e quello che possiamo ottenere.
Un focus sull’impegno del Paese? Per Bellassai “l’Ambiente e l’idea del cambiamento che incarna è la sfida della nostra generazione. Attraverso un’azione governativa efficace si devono sviluppare azioni concrete e l’apertura conseguente di tantissimi cantieri. L’adattamento è una opportunità e passa per il sistema Paese e si può declinare in meccanismi innovativi. Credo in una policy industriale importante che dovrebbe essere messa in atto. Penso alle case che possono essere ammodernate. Questo sistema può creare ricchezza e lavoro. Penso ad una nuova cultura ambientale che passi attraverso la tutela del territorio. E pensare ad una idea efficiente, con uno sguardo al futuro con i piedi piantati nella realtà.
Braga ha sottolineato che “questi temi sono possibili grazie ad uno impegno corale, tra governo e amministrazioni locali. Il lavoro messo in campo del dissesto idrogeologico. Spesso le nostre terre hanno ecosistemi fragili che si impattano con territori costruiti fragili. Il lavoro di Italia Sicura va in questa direzione per invertire la rotta nel consumo di suolo. Anche la prevenzione è importante, dalla messa in sicurezza sismica alle politiche per i depuratori. Tutto il tema dell’economia circolare del ciclo di rifiuti è fondamentale per recuperare energia. Questo sarà il grande impegno al quale dovremo adeguare le nostre politiche e la nostra normativa. Da Parigi un percorso molto chiaro per costruire le condizioni per il futuro.
Siamo entrati nell’era geologica antropocene, l’uomo che modifica l’ambiente. Roberti risponde che la novità sta nella consapevolezza che uno dei temi forti è che mancano i tempi. Ad esempio è difficile arrivare in tempo per applicazioni di leggi già esistenti. Da geologo mi piace questo termine, che deve rappresentare il rischio che si corre e dove si può arrivare. Nella nostra terra, in Sicilia, cresce l’eolico ma senza una strategia, ma non c’è la capitalizzazione. Noi non abbiamo ancora colto appieno l’opportunità. E la Sicilia paga il problema del ritardo. La nostra terra potrebbe fare tanto, rispetto alle proprie opportunità”.