Carlo Calenda è pronto per la campagna elettorale delle elezioni europee del 26 maggio?
«Prontissimo, mi trasferirò al Nord, forse a Padova, per fare il capolista nel Nord Est. Giuliano Pisapia dovrebbe farlo nel Nord Ovest».
Tutto sotto il cappello del suo movimento «Siamo europei»…
«Sì, insieme al Pd, ma anche con “Italia in Comune” di Pizzarotti».
E il movimento +Europa di Emma Bonino?
«È la benvenuta Emma Bonino, non sembra intenzionata ad unirsi, ma io spero fino all’ultimo che ci ripensi: tutti uniti non solo potremmo battere il M5S, ma anche fare un testa a testa con la Lega».
Ne è convinto?
«Con un fronte largo, sì».
È assai determinato, l’ex ministro Calenda. Ieri pomeriggio è arrivato negli studi tv di #Corrierelive, e per prima cosa ha rilanciato le accuse contro Giorgia Meloni: «Ha detto una roba da neofascista».
Giorgia Meloni difendeva il Congresso delle famiglie di Verona…
«Meloni ha criticato i matrimoni misti, e poi ha specificato che per matrimoni misti intendeva quelli tra specie diverse. Ovvero qualcuno che si sposa con un cavallo?».
Forse non vi siete capiti, non vuole chiederle scusa?
«Non ci penso proprio, io sono uno che sa spiegarsi molto bene. L’ho dimostrato da ragazzo».
Cosa ha dimostrato?
«A diciotto anni, avevo già una figlia di due. Mio padre mi prese da parte e mi disse: “Bene, a tua figlia se vuoi pensiamo noi, ma a te stesso devi pensare da solo”».
E ci ha pensato?
«Sì, mi sono messo a vendere polizze assicurative. Andavo molto forte».
Guadagnava bene?
«Una media di 7 milioni al mese. Avevo un`ottima capacità di spiegarmi».
E per quanto tempo ha venduto polizze?
«Circa cinque anni. È una scuola, sto provando a consigliarla ai miei figli».
Quanti figli ha?
«Quattro, tre che frequentano le scuole medie e elementari. Una che ha, appunto,
trent’anni».
Perché l`ha avuta che aveva sedici anni?
«Già, ero al primo anno di liceo. E siccome mia madre aveva avuto me all’età di diciannove anni…».
Sua madre è diventata nonna a trentacinque anni…
«Esatto. Credo sia un record, nei nostri paesi occidentali».