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Calenda: “M5S bugiardi con gli elettoriper camuffare le tante giravolte”

Il vice premier Di Maio dice che si sarebbero dovuti pagare 20 miliardi di penale per rinunciare alla Tap.
«È falso. Non esiste alcuna penale perché non c`è nessun contratto con lo Stato italiano. Al massimo lo Stato italiano avrebbe dovuto affrontare una richiesta di risarcimento danni da parte del consorzio, visto che sono stati fatti investimenti a fronte di un`autorizzazione legale. È l`ennesima bufala, Di Maio dovrebbe dimettersi».

 

Anche per la Tap siamo difronte alla strategia del “no” a ogni costo?
«Quando arrivano al governo i 5 Stelle in particolare vanno in uno stato di totale confusione tanto che abbiamo visto Di Maio attaccare il governatore della Bce Draghi che è il principale alleato dell`Italia in questo periodo. Non è solo un fatto di incompetenza o di ignoranza, che erano in fondo presumibili, ma è il grado di ignoranza che lascia sgomenti».

 

Gli oppositori al Tap hanno sempre parlato di un`opera inutile e dannosa…
«Per la verità hanno detto qualunque cosa, hanno parlato di lobby,
di Stati dittatoriali, qualunque cosa potevano dire l`hanno detta. La verità al contrario è che il Tap è un`opera essenziale che consente ad un Paese che al 50% dipende dal gas russo, e nei periodi di picco persino di più, di cominciare a differenziare. Non basta certamente il Tap, servirà anche l`altro gasdotto che abbiamo fatto partire dal bacino di Israele che sarà altrettanto fondamentale perché la rotta più a nord del gas russo, proveniente dall`Ucraina, è esposta a tensioni geopolitiche, specie quando si renderà disponibile la rotta del gasdotto North stream e porrà quindi anche problemi di sicurezza nazionale».

 

La Lega è rimasta invece sempre favorevole a questa come ad altre opere pubbliche.
«La Lega cerca di dare più rappresentanza al mondo produttivo ma in realtà ci sta mettendo più a rischio l`Italia in termini di posizionamento dell`Italia in Europa, nell`euro e nell`occidente è proprio la Lega. Loro teorizzano l`uscita di fatto dall`euro e dall`Europa contrariamente a quanto stanno tatticamente dicendo adesso. Secondo me tutt`e due gli alleati di governo sono pericolosi per ragioni differenti ma entrambi conducono l`Italia verso un gravissimo rischio finanziario e politico».

 

Ma il consenso degli elettori dei due alleati resta ancora piuttosto alto. Come mai?
«La risposta sta nel mio libro. I progressisti in tutto il mondo hanno smesso di rappresentare chi ha paura, non hanno dato risposte sufficienti alla maggioranza della popolazione che ha paura della globalizzazione e del progresso tecnologico. Noi questo fattore non lo abbiamo considerato e ciò fa nascere una sorta di paradosso: il 65% degli italiani si dice contrario all`uscita dall`euro e il 65% è intenzionato a votare partiti che più o meno sono intenzionati ad uscire dalla moneta unica. La cosa tragica è che questi ultimi pensano che in fondo non lo faranno ma in realtà è proprio quello che si stanno avviando a fare».

Ci prepariamo ad una lunghissima campagna elettorale per le europee con l`euro nel mirino?
«Secondo me non c`è alcun dubbio che l`obiettivo finale sia l`uscita dell`Italia dall`euro. E` l`esito scontato, lo faranno come un incidente ma è quello che si ripromettono. Basta pensare a ciò che hanno fatto a proposito dei nostri conti pubblici: avevamo una situazione finanziaria stabile e invece lo spread si è impennato, vorrei sottolinearlo, quando non c`era alcuna tensione internazionale, con gli spread di tutti gli altri Paesi in calo. Ci siamo autoinflitti una gigantesca crisi finanziaria con riflessi pesanti sul sistema bancario, con i finanziamenti internazionali che non arrivano più, i capitali in fuga dal nostro Paese e le banche hanno già iniziato a ridurre l`erogazione di prestiti a imprese e famiglie. Un grandissimo disastro di cui non si rendono ancora conto».

 

La manovra punta però ad uno scenario diverso…
«Questa manovra è una gigantesca presa in giro. Si basa sul presupposto di una crescita all`1,5% nel prossimo anno mentre tutti gli indicatori parlano di uno 0,8%-1%: il che vuol dire che il deficit salirà al 3%. Questa è la cosa peggiore perché a prendere in giro gli investitori internazionali c`era riuscito un solo Paese, la Grecia, prima della crisi del suo debito sovrano. Ma poi, Reddito di cittadinanza e quota 100 per le pensioni non sono ancora scritti: la quota 100 al momento è finanziata per un solo anno, una totale presa in giro. Come il bluff dei Centri per l`impiego da riattivare in 4 mesi per il Reddito di cittadinanza.
Per non parlare del fatto che l`unica fiat fax che hanno fatto è quella che aiuta gli evasori».

 

Le perplessità delle imprese riguardano gli investimenti: hanno ragione?
«Sul fronte degli investimenti è una manovra pessima perché taglia del 50% le risorse di impresa 4.0 che aveva dato una spinta fortissima alla crescita e frena il manifatturiero che negli ultimi anni aveva ripreso a correre».

 

Ma quest`alleanza di governo è destinata a durare?
«Dipende da come andrà la situazione finanziaria. Se ne perdono il
controllo, il governo si sfascerà. Onestamente non c`è da augurarsi
che la situazione finanziaria vada fuori controllo: io continuo ad
augurarmi che questi si decidano a cambiare la manovra».

 

A che punto è il suo progetto di un “fronte repubblicano” al quale il suo libro è dedicato?
«Ormai molti pubblicamente, penso a Walter Veltroni, molti riservatamente
tra i big del Pd sanno che questo è l`unico modo per presentarsi alle elezioni europee. Rimane però u problema gigantesco: in questo momento il Pd non sta coordinando l`opposizione. Io ho proposto di istituire un governo ombra per marcare a uomo questo governo ma non ho ricevuto risposta. Noi non possiamo continuare a non coordinarci mentre facciamo opposizione, è pura follia presentare tre contromanovre».

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