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Gentiloni: non accetteremo gesti unilaterali dall’Austria

L’Austria è un “paese amico con il quale mi auguro si possa continuare a collaborare, ma dal quale non possiamo accettare la logica di gesti unilaterali che comprometterebbero questa capacità di collaborazione”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni durante un convegno a palazzo Giustiniani a Roma. Riferendosi alle iniziative dell’Austria sul valico del Brennero, Gentiloni ha affermato che “non si deve scaricare sul vicino oneri e responsabilità” perché c’è la “necessità che sul tema migratorio ci sia un’agenda comune e condivisa a livello europeo”. “L’emergenza – ha aggiunto il ministro – sarà un problema che ci vedrà impegnati negli anni a venire. A questo problema non possono essere date risposte semplicistiche” e questo “lo dico anche in riferimento all’Austria”.

 

“Sbaglia chi immagina una dimensione poco presente dell’Italia a livello militare” nei teatri di crisi, perché invece “siamo uno dei due o tre Paesi al mondo più impegnati sul piano militare nel contrasto al terrorismo”, ha sottolineato Gentiloni. Evidenzaiando le specificità dell’Italia, il titolare della Farnesina ha spiegato che la “battaglia” deve essere a tutto campo, “diplomatica, politica, culturale”. Ma pensare che tutto possa risolversi a livello militare “è l’anticamera di nuove illusioni e nuove sconfitte” e “questo è il messaggio che l’Italia ha cercato di dare negli ultimi mesi” agli altri Paesi.

 

La Corte Penale Internazionale potrebbe diventare “un soggetto che interviene contro i grandi trafficanti di esseri umani”, secondo il ministro degli Esteri. L’Italia “insiste sulla necessità di tenere alta la guardia” nei confronti del terrorismo ma l’approccio deve essere “politico, ragionevole” ha aggiunto Gentiloni. “Non si devono confondere i fenomeni migratori con il terrorismo e la criminalità” ha spiegato, perché è “un errore” che “non serve a garantire la nostra sicurezza”.

 

“La capacità di finanziamento di Daesh è andata riducendosi” e il “salario ai combattenti si è ridotto del 40%” grazie alle attività di contrasto internazionale, ha spiegato Gentiloni, ricordando che le principali fonti di finanziamento dello Stato islamico e cioè i depositi bancari, il traffico di opere d’arte, il contrabbando di greggio, si sono ridotti. “Il contrasto ha ottenuto dei risultati” ha aggiunto il titolare della Farnesina, sottolineando che tra il 30% e il 40% del territorio occupato da Daesh è stato recuperato dalla coalizione. Ricordando che in questi giorni a Ramadi stanno tornando migliaia di persone, il ministro ha parlato della “possibilità nei prossimi mesi di riprendere il controllo di centri nevralgici come Raqqa”.

 

Nella dimensione di contrasto alle fonti di finanziamento di Daesh, ha detto ancora, “l’Italia ha svolto un ruolo importante” anche grazie alla “specificità tutta italiana di contrasto al traffico di reperti archeologici e di opere d’arte” che costituisce la terza o quarta fonte di finanziamento dello Stato islamico. Gentiloni ha infine ricordato il contributo italiano dato alle linee guida delle Nazioni Unite sui ‘caschi blu’ della cultura.

 

L’Italia ha ribadito oggi a Bruxelles, attraverso l’ambasciatore Carlo Calenda, che occorre valutare le misure annunciate dall’Austria al Brennero in base ai criteri di necessità e proporzionalità, richiesta espressa dai ministri Alfano e Gentiloni in una lettera inviata ieri al commissario europeo Dimitris Avramopoulos.

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