Ricorrono oggi i trent’anni dal piĆ¹ grande disastro nucleare della storia. Il 26 aprile 1986, nell’impianto nucleare di Chernobyl, durante l’esecuzione di un test di guasto al sistema di raffreddamento avvenne un incidente gravissimo che cambiĆ² per sempre la vita, l’ambiente e la storia in quella parte dell’odierna Ucraina settentrionale. Gli effetti nefasti del disastro di Chernobyl sono ancora oggi sotto i nostri occhi: pensiamo alle vittime della tragedia, ai malati e a quanti senza colpe ancora oggi nascono con profonde conseguenze psicofisiche a causa dell’esposizione alle radiazioni allinterno delle zone di esclusione, ai 10 mila km quadrati di terreno ad oggi inutilizzabili, agli oltre 150 mila chilometri quadri di aree contaminate in Bielorussia, Russia e Ucraina, come ci ricordano le maggiori organizzazioni umanitarie e ambientaliste del pianeta
Ma non solo: il disastro di Chernobyl ha cambiato definitivamente anche la storia italiana svelando il falso mito della sicurezza dell’energia nucleare e imponendo, con il referendum del 1987, un ripensamento sul nostro piano energetico. Una direzione ribadita anche dalla consultazione referendaria del 2011. Una scelta lungimirante se pensiamo che ora paesi importanti come la Francia si trovano a dover gestire un’eredita ambientale e tecnologica pesantissima, anche dal punto di vista finanziario, a causa della vetustĆ del parco nucleare ancora in funzione.
Chiara Braga, responsabile Ambiente del Partito Democratico.