“Il decimo “Rapporto Infrastrutture” elaborato dal Servizio Studi della Camera in collaborazione con Cresme, ISTAT, Cassa Depositi e Prestiti e ANAC, dimostra come, con il nuovo Codice Appalti voluto dal Governo Renzi che rottama la Legge Obiettivo dell’era Berlusconi, l’Italia si stia allineando finalmente alle migliori politiche infrastrutturali dei partner comunitari. Dal Rapporto si rileva un impulso significativo alle opere pubbliche nel biennio 2014/2015, con un aumento importante dei bandi di gara pubblicati, una crescita degli investimenti su infrastrutture ferroviarie e metropolitane, uno sforzo importante verso la rigenerazione e la manutenzione delle infrastrutture”. Lo afferma Chiara Braga, deputata e responsabile Ambiente del Partito Democratico, presente al seminario istituzionale sulle Infrastrutture Strategiche tenutosi Sala del Mappamondo di Montecitorio.
“Come si evince anche dall’intervento del Ministro Graziano Delrio – continua Chiara Braga – l’idea di fondo è, dopo il fallimento nel passato di politiche poco lungimiranti e piani infrastrutturali sovrastimati, che si debba rafforzare la programmazione e la progettazione delle opere pubbliche, così come una gestione amministrativa più efficiente, il rafforzamento delle stazioni appaltanti pubbliche, la mobilitazione di risorse pubbliche, a partire da quelle europee, e che per quelle private si assista ad un chiaro quadro di responsabilità. Utile l’accento – aggiunge Chiara Braga – posto poi dal presidente dell’ANAC Raffaele Cantone sulla riduzione del ricorso allo strumento del project financing: mezzo di investimento privato che poi alla fine privato non è.
La sfida è – conclude Chiara Braga – quindi dotare il Paese delle infrastrutture più utili, in tempi rapidi e certi. Salvaguardando così il territorio e al tempo stesso le tasche dei cittadini, grazie al controllo dei costi e alla trasparenza garantita dalle nuove norme. Un Paese con più investimenti e più qualità nella realizzazione delle opere pubbliche è una grande occasione per l’Italia in termini di lavoro, competitività e sviluppo dei territori perché sa cogliere le sfide di uno scenario di profonda trasformazione e innovazione”.