“Il buongiorno si vede dal mattino. Dopo una campagna elettorale in cui il centrodestra ha tentato di blandire gli italiani all’estero con promesse roboanti, uno dei primi atti del governo Meloni intende escludere gli italiani residenti all’estero dai bonus edilizi, di cui hanno potuto finora beneficiare grazie all’iniziativa – nella scorsa legislatura – del Partito Democratico.”
Lo affermano, in una nota congiunta, la responsabile Esteri del PD, Lia Quartapelle, il responsabile per gli italiani nel Mondo, Luciano Vecchi e i parlamentari PD della Circoscrizione Estero, Andrea Crisanti, Christian Di Sanzo, Nicola Carè, Francesco Giacobbe, Francesca La Marca, Fabio Porta e Toni Ricciardi.
“Il decreto Aiuti Quater, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 18 novembre, stabilisce infatti che potranno effettuare i lavori per le villette unifamiliari e le case indipendenti – beneficiando del bonus edilizio – solo i soggetti per i quali l’immobile sul quale intervengono sia adibito ad abitazione principale e dove quindi sia fissata la residenza del proprietario. Questo requisito, che escluderebbe i residenti all’estero dal beneficio, non era stato invece previsto per i lavori effettuati entro il 2022.
Il nuovo requisito – proseguono gli esponenti dem – è quindi una novità che penalizza i residenti all’estero proprietari di case unifamiliari in Italia i quali ora, per gli interventi avviati a partire dal 2023, non potranno più usufruire del superbonus, a meno che la norma non sia modificata in sede di conversione in legge con l’eliminazione del riferimento ad abitazione principale.
Sarà questo il nostro impegno – concludono i componenti del Partito Democratico – in quanto non si tratta di garantire un “privilegio”, ma di sostenere l’investimento in Italia, ed in particolare nelle zone interne, da parte dei nostri concittadini residenti all’estero, con interventi che permettano il miglioramento e la messa in sicurezza del patrimonio edilizio e che favoriscano la valorizzazione di aree che così possono avere una opportunità di sviluppo economico e sociale. Obiettivi evidentemente trascurati e contraddetti dai primi atti del governo di centrodestra”