Stefano Bonaccini è alla Festa dell’Unità di Roma, intervistato dal direttore de La Stampa Massimo Giannini, in una conversazione da Zaki a La Russa, dalla sanità al salario minimo.
“Vorrei il mio partito più impegnato contro i tagli alla sanità”, perché l’intento del governo è chiaro: privatizzare. “Non ce lo possiamo permettere – evidenzia – Perché non togliamo il numero chiuso a medicina per un po’ di tempo? Il test di medicina al momento assomiglia a un quiz di Mike Bongiorno”.
Felice per la grazia a Zaki (“Va esteso il ringraziamento al governo italiano, alla nostra diplomazia e a tutto coloro che hanno contribuito a questo obiettivo. Inutile dividersi su temi come questo. Ora lo aspettiamo a Bologna”), Bonaccini è assai meno contento per la situazione italiana.
Sul tema della giustizia: “Ogni volta che la destra va al governo sembra abbia un conto da regolare con la magistratura questo non fa bene al Paese. Lo dico da garantisca convinto”; sul caso Santanché: “Mi sembra che stiano uscendo notizie che, se confermate, daranno problemi a lei e alla maggioranza”; sulla mozione di sfiducia promossa dal M5s: “Il Pd la appoggerà, anche se non penso sia lo strumento giusto perché ricompatterà maggioranza”; sulla vicenda che riguarda La Russa: “il presidente del Senato non ha facoltà di decidere se qualcuno, men che meno il figlio, sia o meno colpevole. Vedere La Russa ricoprire la seconda carica dello Stato è imbarazzante”.
Per quanto riguarda il Pd, Bonaccini vorrebbe che “venissero promosse più iniziative del Pd, anziché partecipare alle iniziative degli altri”.
Aggiunge: “Dobbiamo essere un partito che sa definirsi in 10 secondi: dobbiamo essere quelli che vogliono che un povero sia curato come un ricco. Io su questo ci farei la compagna di autunno”.
Più che dividersi su diritti sociali e diritti civili, per Bonaccini l’importante è cominciare a vincere qualche elezione e il messaggio è rivolto anche a Cinquestelle e Terzo Polo: “nessuno basta da solo. Se volete essere alternativi alla destra, lo capisce anche un bambino che non si può prescindere del Pd. Il salario minimo mi sembra un argomento convincente per fare fronte comune”.