L’Emilia-Romagna affronta l’ennesima prova di resistenza. Dopo il terremoto è arrivata l’alluvione. “L’alluvione – spiega il governatore Stefano Bonaccini – ha causato danni per oltre 8,6 miliardi, è la stima ufficiale del governo che conferma i numeri della Regione. Ma fino a oggi dei 4,5 miliardi stanziati per i prossimi tre anni dall’esecutivo, ne sono stati effettivamente spesi nel territorio poche centinaia di milioni”.
“Al momento – continua – le famiglie hanno ricevuto solo i 3mila euro ‘una tantum’ di risorse immediatamente attivate dalla Protezione civile in collaborazione con i nostri uffici, mentre le imprese non sanno ancora su quanti contributi potranno contare e quando e come potranno fare domanda, come peraltro succede alle persone. Stiamo lavorando molto bene con il generale Figliuolo, ma senza soldi nemmeno lui può fare i miracoli”.
Per accelerare il governatore propone “l’introduzione del credito di imposta, che funzionò benissimo ai tempi del sisma, e l’appello a rendere immediatamente disponibili nelle mani del Commissario le risorse non richieste per gli ammortizzatori sociali d’emergenza e il fondo per le aziende a forte vocazione all’export: si tratta di oltre un miliardo di euro che potrebbe andare a ristorare subito i danni di famiglie e imprese. Ma il governo continua a ignorare le nostre proposte”.
Tempi duri in arrivo anche sul fronte dell’economia regionale: “Le stime più recenti ci dicono che l’economia regionale già a fine 2022 aveva recuperato i livelli prepandemici, ma quest’anno soffriremo il rallentamento dell’economia italiana ed europea. Nelle prossime settimane conosceremo le nuove stime per il 2023 e per i prossimi anni. I dati più recenti evidenziavano una crescita del pil reale regionale attorno al +1,1 per cento quest’anno e allo 0,8 il prossimo. Le condizioni per una crescita maggiore ci sono tutte, compatibilmente con i tempi con cui il governo sta mettendo in campo risorse e strumenti in risposta all’ alluvione”.
Per quanto riguarda l’aiuto che può arrivare in questa situazione dai fondi del Pnrr e dai fondi europei di Sviluppo e coesione: “Sono fondamentali, da mesi abbiamo individuato le priorità e investito su progetti e programmi in grado di promuovere chi fa impresa, di creare posti di lavoro di qualità. E’ inaccettabile qualsiasi ritardo sul Pnrr da parte del Governo o il blocco dei fondi Fsc”, ha concluso Bonaccini.