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Bonaccini: “Ha vinto la squadra. Mai il Pd così unito”

Si vince solo giocando di squadra e mai come in questo periodo il Pd è stato unito, coeso, compatto, presente nelle piazze, nei mercati, nei luoghi della socialità, dove si discute e ci si confronta guardando negli occhi le persone”. Il presidente del Partito democratico e governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, lo spiega in un’intervista al QN. Candidato capolista alle europee nella circoscrizione Nord-Est, ha incassato 400mila preferenze, risultando tra i più votati in assoluto in questa tornata elettorale.

Il giorno dopo le consultazioni, Bonaccini ribadisce la sua convinzione: “il Pd può rappresentare anche tutte le posizioni all’interno dell’area progressista e riformista: mi auguro che il periodo dei litigi e delle polemiche tra di noi sia definitivamente alle spalle”.”La segretaria Elly Schlein”, continua il presidente del Pd, “ha fatto benissimo a denunciare lo smantellamento della sanità pubblica, così come è sacrosanta la battaglia per il salario minimo. Allo stesso modo, ambiente e lavoro non possono essere messi in contrapposizione. Il Pd è l’alternativa più solida e credibile alla destra”.

Sul rafforzamento dei partiti di destra in buona parte d’Europa, e di Meloni qui in Italia, Bonaccini osserva: “C’è un pericoloso vento estremista: questo chiama tutte le forze a una maggiore presa di consapevolezza per respingere quello che è un attacco all’esistenza stessa dell’Europa. Compresa Giorgia Meloni”.

Sul campo largo, che in Emilia Romagna avrebbe la maggioranza assoluta, Bonaccini ricorda come guida dal 2020 “una coalizione che va dalla sinistra fino ad Azione e Italia Viva”, e “da anni votiamo e condividiamo provvedimenti importanti insieme ai Cinque Stelle, che ormai governano insieme al centrosinistra in giunte di città come Ravenna o Bologna”. Dunque, per il governatore dell’Emilia-Romagna è chiaro: “Uniti si vince, per il bene dei cittadini”.

Infine, in merito alle dimissioni dalla presidenza della Regione: “Rispetterò i tempi di legge e lascerò prima dell’insediamento del Parlamento Europeo a metà luglio. Continuerò a seguire l’Emilia-Romagna fino all’ultimo giorno – conclude – è doveroso e rispettoso verso gli emiliano-romagnoli. Penso allo scandalo dei mancati rimborsi dell’alluvione”.

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