Sintesi dell’intervista di Carlo Bertini su La Stampa
“Senza alleanza si consegna il Paese alla destra peggiore. Chi pensa che sarebbe meglio se noi e i 5stelle andassimo da soli alle elezioni, è incosciente o in malafede”, Francesco Boccia, responsabile Autonomie territoriali ed Enti locali in Segreteria Nazionale PD, inizia così la sua intervista a La Stampa, e aggiunge: “I risultati delle comunali parlano chiaro e pensare di correre da soli alle politiche sarebbe in contraddizione con il duro lavoro fatto in questi anni”
Prosegue: “Il Pd è il solo dei grandi partiti ad essere presente in tutti i capoluoghi di provincia e di regione col proprio simbolo e nelle altre 116 realtà che vanno al voto col doppio turno. Dove ci sono sindaci uscenti dei 5stelle, vengono sostenuti anche da noi. Ovunque però facciamo prevalere la logica coalizionale che ti fa diventare forza di governo e non conta chi guida: se sei dentro la coalizione, la condizioni”.
“Si è alleati perché esistono avversari che, se vincessero, farebbero danni all’idea comune di paese che abbiamo. Se non ci fosse una destra nazionalista e antieuropeista, lo schema sarebbe diverso, ma c’è e va fatto uno sforzo massimo per unire i punti comuni di una visione progressista della società”
Boccia fa un passaggio sulla legge elettorale: “Per fare una nuova legge serva una grande convergenza, sono d’accordo che bisogna provarci, ma non mi illudo che ci si riesca. Quindi è fin troppo evidente che solo con l’unità dei progressisti si vincono le elezioni e si costruisce una prospettiva europeista, priorità assoluta in questa fase storica”.
E chiude: “C’è una maggioranza parlamentare e un impegno con il presidente Mattarella: abbiamo il dovere di sostenere con convinzione il governo malgrado le distinzioni con la destra emergano continuamente”.
Intervista integrale su La Stampa