“Matteo Salvini non ha difeso i confini nazionali, ha distrutto i confini dell’umanità e dello stato di diritto. E da Meloni mi aspettavo maggior senso delle istituzioni”. Il presidente dei senatori Pd, Francesco Boccia, lo ha detto in una intervista pubblicata oggi dal Corriere della Sera. “Non commento le decisioni dei giudici – afferma Boccia – tanto meno una richiesta di pena. Dico solo che l’arroganza, spesso, rovina ogni traccia di intelligenza ed è il caso di Salvini. Tenendo 147 disperati tenuti in ostaggio per 19 giorni Salvini ha distrutto i confini dell’umanità e dello stato di diritto. Ha provato a cambiare i connotati del Paese in nome del sovranismo. È il patrimonio culturale della destra. Ma prima di qualsiasi volontà politica ci sono le leggi che vanno rispettate, soprattutto dai ministri. Ci sono i principi, come quello che il salvataggio in mare è a fondamento della convivenza”.
“Per fortuna – aggiunge Boccia – esistono poteri terzi che difendono i principi di civiltà che la propaganda di Salvini voleva stravolgere. Quello che è incredibile è che la presidente del Consiglio sia rimasta in silenzio sul patteggiamento di Toti in Liguria, che improvvisamente cambia il quadro, con l’ammissione dell’esistenza di un sistema non lecito, che invece viene fatto passare per un momento ‘amaro ma di sollievo’, mentre invece si esprime su una richiesta di pena per Salvini. Io suggerisco un maggiore senso delle istituzioni che si servono”. La verità è che Giorgia Meloni “ha manifestato quel principio di indulgenza applicata agli amici che fa passare nel Paese una cultura della violazione sistematica delle regole, che è alla base della tutela dei diritti di tutti”, sottolinea.