“L’architrave dell’alleanza politica Lega-Fratelli d’Italia si basa sullo scambio tra autonomia e premierato. Nel silenzio assordante di FdI, è stata anteposta follemente l’approvazione dello ‘Spacca-Italia’ anche alla modifica costituzionale di iniziativa popolare”.
Così il presidente dei senatori del PD Francesco Boccia in una intervista a la Repubblica.
“Siamo colpiti – continua Boccia – dal cinismo di una premier e di un partito, FdI, che parla di patria e nazione tutti i giorni ma non si vergogna di svendere la coesione e l’unità del Paese in cambio dell’elezione diretta del capo, perché è questo che loro hanno in mente: vogliono comandare e sono disposti a dividere ancora di più il Paese. A creare la secessione dei ricchi. In tutto questo Forza Italia è schiacciata, subisce l’Autonomia e non incide sulla discussione sul premierato. La destra mostra i muscoli ma sottovaluta le incoerenze politiche e i mal di pancia dei loro presidenti di Regione, come Occhiuto in Calabria, Marsilio in Abruzzo e Bardi in Basilicata. Noi in Parlamento faremo le barricate”.
“Stanno abbandonando al loro destino il Sud e i 12 milioni di italiani che vivono nelle aree di montagna nel Mezzogiorno come al Nord. Stanno svendendo una parte di Paese, per ottenere cosa? Un premierato sbagliato, la riforma non funziona e sanno anche loro che dovranno tornare indietro”.
“La riforma Calderoli cristallizza le diseguaglianze – insiste il presidente dem – per quanto riguarda assistenza sanitaria, scuole, trasporti e servizi essenziali per gli anziani e anche per i bambini, pensiamo agli asili nido. Cancella ogni possibilità di perequazione, che invece era oggetto di confronto permanente tra lo Stato e gli Enti locali. Hanno in testa sempre la regionalizzazione e la privatizzazione selvaggia della scuola, ma anche dei servizi alla persona. Glielo impediremo. Noi quando abbiamo governato, nella legge di Bilancio 2021 del Governo giallorosso, abbiamo istituito un fondo di perequazione infrastrutturale di 4,6 miliardi legato all’autonomia con la prospettiva di arrivare in 5 anni a 50 miliardi. Avrebbe colmato le differenze su trasporti e logistica. Più si stabilivano i Livelli essenziali delle prestazioni e più si riducevano le differenze. Il fondo è stato appena tagliato dal governo Meloni”.
“Faremo di tutto – conclude Boccia – per fargli cambiare idea, anche un referendum nel Paese”.