“Grillo, Di Maio, Di Battista, oggi sulle firme false direte qualcosa o ci racconterete le solite bugie?”.
“Come le firme, oggi avete moltiplicato il numero dei partecipanti alla manifestazione. Un vero flop, considerando che la state facendo nella città del sindaco Raggi, quello che definite un fiore all’occhiello”.
“Con voi da Bocca della Verità siamo alla Bocca dell’Omertà. Un consiglio: le mani tenetele in tasca. È meglio”.
Così Alessia Rotta commenta i dati diffusi da M5S sui partecipanti alla manifestazione del Movimento alla Bocca della Verità a Roma
Moltiplicano le firme come partecipanti a passeggiata: schierano big ma è flop. I cittadini hanno capito e non si fidano più #5stelle4gatti
— Andrea Romano (@AndreaRomano9) 26 novembre 2016
“In ventimila a Roma? L’annuncio dei Cinque Stelle è davvero risibile, ormai gli viene automatico falsificare firme e anche manifestanti”.
“A proposito, dopo la scelta dell’attivista di Palermo di avvalersi della facoltà di non rispondere, seguendo così l’illustre esempio di Grillo e dell’ex direttorio, forse potevano cambiare il percorso del corteo e concludere direttamente a Bocca dell’omertà”.
Così il deputato PD Ernesto Carbone commenta i dati sulle presenze alla manifestazione M5S.
“Dire falsità è una prerogativa 5stelle, altro che vittoria dell’onestà e delle anime belle. Dopo le firme false ora mentono anche sulla partecipazione alla manifestazione-flop. Se Grillo voleva fare una passeggiata a Roma con quattro amici non c’era bisogno che inventasse scuse . Ormai non gli crede più nessuno e al povero Casalino non resta che dare i numeri, falsi”.
Lo dice la senatrice Giueppina Maturani, vice Presidente del gruppo Pd.
Sono andati alla bocca della verità per prendere un'altra volta in giro i cittadini? Altro che 20.000 la questura dice 1000! #5stelle4gatti pic.twitter.com/aDd6UvpZ0u
— Stefano Collina (@CollinaStefano) 26 novembre 2016
A Roma ancora una grande prova di partecipazione grillina..! I numeri che ci dicono sono falsi come le firme di Palermo!!! #5Stelle4gatti
— Federico Gelli (@federicogelli) 26 novembre 2016