Beko: Guerra (PD), non si vede impegno governo per evitare licenziamenti e chiusura stabilimenti
Dichiarazione di Maria Cecilia Guerra della segreteria del Partito Democratico, responsabile Lavoro
L’incontro di oggi al Mimit ha confermato la nostra forte preoccupazione per i destini degli stabilimenti Beko in Italia. Ci si aspettava un piano industriale che desse una prospettiva ai cinque stabilimenti e ai 5mila lavoratori coinvolti ed è invece arrivato l’annuncio della volontà di chiudere, entro il 2025, gli stabilimenti di Siena e Comunanza (Ascoli Piceno) e della linea del freddo a Cassinetta (Varese), e di ben 1.935 esuberi.
Le garanzie che il governo diceva di avere ottenuto al momento del passaggio di proprietà da Whirpool Ancelik a BeKo Europe, che si sarebbero concretizzate nella possibilità di esercitare una “golden rule”, i cui contenuti e contorni non sono mai stati resi pubblici, hanno sortito questo risultato totalmente inaccettabile per i tanti lavoratori coinvolti e per l’economia del nostro Paese, che perderebbe un ulteriore rilevante pezzo della sua industria.
Come Partito Democratico ci eravamo detti pronti a interrogare il ministro Urso sul suo impegno sulla vicenda, se l’esito dell’incontro previsto per oggi non avesse fornito risposte credibili. È quello che abbiamo puntualmente fatto nella giornata odierna chiedendo, sia alla Camera che al Senato, al ministro Urso di venire a informare il Parlamento su come si ripromette di fronteggiare questa drammatica situazione, in vista del nuovo incontro programmato per il 10 dicembre.
Roma, 20 novembre 2024