Secondo il Bollettino economico della Bce nell’area dell’euro prosegue il processo di ripresa e «in prospettiva, e’ atteso un ulteriore ampliamento» nella seconda parte dell’anno, ma resta l’incertezza riguardo alle prospettive di crescita e alla stabilita’ finanziaria in Cina.
Anche i mercati del lavoro dell’area dell’euro “mostrano segnali di graduale miglioramento: nel primo trimestre di quest’anno l’occupazione e’ salita ancora, aumentando dello 0,1% in termini congiunturali. Di conseguenza, l’occupazione si e’ attestata su un livello superiore dello 0,8% rispetto a un anno prima, registrano l’incremento annuale piu’ elevato dal secondo trimestre del 2008. Il tasso di disoccupazione dell’area, che ha iniziato a scendere a meta’ del 2013, e’ diminuito ulteriormente nel secondo trimestre, collocandosi all’11,1% in maggio. Per la Bce, “le informazioni piu’ recenti desunte dalle indagini prospettano un miglioramento dei mercati del lavoro in certa misura piu’ rapido nel prossimo futuro”.
L’inflazione nell’area dell’euro ha raggiunto il livello minimo agli inizi dell’anno, tornando in territorio positivo negli ultimi mesi. Lo ricorda la Bce nel Bollettino mensile, spiegando che in giugno e’ stata registrata una lieve riduzione, allo 0,2% dallo 0,3% di maggio. Secondo le informazioni disponibili e i prezzi correnti dei contratti future sul greggio, “l’inflazione sui dodici mesi misurata sullo Iapc dovrebbe rimanere bassa nei prossimi mesi per poi aumentare sul finire dell’anno, in parte per gli effetti connessi al calo delle quotazioni petrolifere al termine del 2014”. Nel 2016 e nel 2017, sottolinea la Bce, “l’inflazione dovrebbe aumentare ancora, sostenuta dall’atteso recupero dell’economia, dall’impatto del deprezzamento dell’euro e dall’ipotesi, incorporata nei contratti future, di un lieve rincaro del greggio nei prossimi anni”. Sia le misure delle aspettative di inflazione a lungo termine nell’area dell’euro basate sulle indagini, sia quelle ricavate dal mercato, conclude la Bce, “sono in linea con l’obiettivo di stabilita’ dei prezzi della Bce”.