“Il vostro apporto sarà decisivo” per la vittoria del sì o per quella del no”. Lo ha detto Matteo Renzi all’assemblea dei sindaci “basta un Sì” riuniti oggi a Roma per sostenere le riforme costituzionali. “Se vogliono prendersi il no”, ha anche detto Renzi, “non cambia niente” se si sceglie il sì si mette in campo “un orizzonte diverso per il Paese”.
La sfida per il referendum è una sfida “da giocare all’attacco” anche perché l’argomento vero della discussione ora non è più tecnico. Perché ogni argomento tecnico “è stato smontato”. “Non c’è più nessuno che dice una deriva democratica, nessuno che parla più di combinato disposto” con la legge elettorale. “Nel merito non discute più nessuno è tutta una questione politica”.
Con il referendum per i sindaci c’è “una sfida soggettiva”: dimostrare “che i sindaci sono classe dirigente del Paese anche nelle attività quotidiane”. E “c’è anche una sfida oggettiva perché ci sono due classi dirigenti che si scontrano”, ha detto ancora. “C’è chi pensa che il 4 dicembre sia il momento per una vecchia classe politica di riprendersi il potere” e usa verso i sindaci argomenti vecchi, che i sindaci debbano solo tornare ad amministrare, “e sono gli stessi che per decenni hanno teorizzato una presunta superiorità dell’amministrazione centrale” e chi invece “crede che semplificare la cosa pubblica sia un modo per rendere più forte” la politica.
La campagna per il referendum costituzionale va fatta “con un sorriso”, non con l’atteggiamento di coloro che temono “l’invasione delle cavallette”. “Ultimamente a chi crede ai sondaggi non va molto bene”.
“Da qui al 4 dicembre fate un sacco di campagna elettorale, ma anche un po’ di progetti”. Perché “piaccia o no agli amici di Bruxelles, tutto ciò che serve per l’adeguamento antisismico si farà”. Quindi sull’Europa che “continua a farci la morale su tutto e dimentica gli impegni sugli immigrati”, ha aggiunto: “sta smarrendo se stessa , aiutiamola a tornare” se stessa.