Grazie al coraggio di chi rifiuta ricatti, grazie a Carabinieri e inquirenti. Bagheria non è cosa loro
— Matteo Renzi (@matteorenzi) November 2, 2015
I carabinieri del Comando Provinciale di Palermo hanno eseguito 22 provvedimenti cautelari nei confronti di capi e gregari del mandamento mafioso di Bagheria, accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, sequestro di persona e danneggiamento a seguito di incendio. Le indagini hanno evidenziato la soffocante pressione estorsiva esercitata dai boss che, dal 2003 al 2013, si sono succeduti ai vertici del clan. Cinquanta le estorsioni scoperte.
“Gli imprenditori di Bagheria ci danno un segnale di una svolta, l’Italia sta cambiando grazie a uomini e donne come loro. Gli siamo infinitamente grati per il senso di responsabilità che hanno mostrato e perché la loro scelta riporta nelle case gli italiani il dovere di etica, senza la quale non c’è convivenza. E complimenti all’arma dei carabinieri e ai magistrati della Procura di Palermo che hanno dato un colpo durissimo al sistema del racket delle estorsioni a Bagheria”. Così Emanuele Fiano, responsabile Sicurezza del Partito democratico.
Il coraggio dei cittadini, la forza delle istituzioni: avanti tutta nella battaglia per la legalità contro le mafie. #bagheria
— Andrea Orlando (@AndreaOrlandosp) 2 Novembre 2015
Al fianco dei commercianti che a #Bagheria hanno denunciato il #pizzo. Lavoro dei magistrati, DDA e associazioni antiracket dà i suoi frutti
— Titti Di Salvo (@titti_disalvo) November 2, 2015
A #Bagheria i commercianti si ribellano al pizzo. Grazie ai magistrati, alle forze dell’ordine e ad #addiopizzo. #lavoltabuona
— Sergio Boccadutri (@boccadutri) November 2, 2015
#Bagheria esempio di coraggio e legalità. Grazie! Sosteniamo chi denuncia il racket e il muro di omertà crollerà. @pdnetwork @libera_annclm
— Michela Rostan (@MichelaRostan) November 2, 2015
Da #Bagheria un esempio di coraggio e di amore per la #legalità. Grazie!
— Ernesto Magorno (@Emagorno) November 2, 2015