“Sull’autonomia differenziata non dobbiamo creare problemi che non esistono. La posizione espressa oggi da Matteo Renzi sul tema e sull’esigenza del coinvolgimento dei Sindaci è sicuramente ricompresa nell’impostazione della “legge quadro” predisposta dal ministro Boccia, e finalizzata a creare le condizioni di una autonomia rispettosa delle competenze istituzionali sancite dall’articolo 114 della Costituzione e dei precetti di perequazione garantiti dall’articolo 119″. Così il deputato Pd Enrico Borghi della presidenza del gruppo alla Camera.
“Su questo si è registrata una significativa unanimità in sede di Conferenza Stato-Regioni, ed un coinvolgimento permanente del coordinamento delle Città Metropolitane. Come possono testimoniare tutti i sindaci metropolitani, la legge quadro risponde alle esigenze poste formalmente da loro, così come attua i principi di sussidiarietà e adeguatezza previsti dall’articolo 118 – prosegue Borghi -. La legge quadro oggi sul tavolo mette finalmente insieme il sistema degli enti territoriali italiani, senza esclusioni nei confronti dei Comuni come invece faceva la precedente impostazione targata Lega e senza sindacalismi istituzionali, perché per attuare l’autonomia differenziata serve una visione complessiva di tutti gli articoli della Costituzione dal 114 al 119 (con spazio quindi anche alla perequazione per le aree più fragili come Mezzogiorno, zone interne e montagna). Per il Pd l’autonomia è un valore repubblicano, così come anche ribadito dal Capo dello Stato nel brindisi di Natale di fronte alle cariche istituzionali, e lo abbiamo proposto chiaramente nel disegno di legge – conclude il deputato Pd .
Ora si tratta di non perdere più tempo, e di portare finalmente in aula la legge quadro sull’autonomia differenziata”.