Sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi, il governo italiano come valuta la nascita del governo di destra in Austria?
«Premesso che rispettiamo le legittime scelte democratiche degli austriaci, vorrei essere chiaro: per me, quando l’estrema destra va al governo, non è mai una buona notizia».
Nella campagna elettorale si è molto parlato del tema del Brennero. Siete preoccupati?
«È vero: il Brennero è per così dire stato preso in ostaggio a lungo in campagna elettorale. Ma l’Austria è un Paese vicino e amico, e auspichiamo che i toni della campagna elettorale non trovino eco nelle azioni di un governo che è appena nato. Anche perché vedo che Christian Strache ha già messo molto acqua nel vino delle sue promesse elettorali. Ha già ufficialmente rinunciato al referendum per uscire dall’Unione europea che l’Fpo aveva rivendicato, in cambio dell’abolizione del divieto di fumo in bar e ristoranti. Io non fumo, e gli austriaci facciano quanto vogliono con le sigarette; ma mi pare molto positivo però che non si parli più del referendum per l’Eurexit dell’Austria. Dimostra anche che i partiti populisti, parlano molto, ma poi sono pronti molto rapidamente a rinunciare ai loro cavalli di battaglia politico-elettorali».
Sottosegretario, resta il fatto che in Europa centro-orientale si è creato un quadro politico un po’ allarmante, con governi di destra e ultrapopulisti in Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e ora anche in Austria.
«La situazione polacca ci preoccupa molto, soprattutto dal punto di vista del rispetto dello stato di diritto. Con Polonia e Ungheria abbiamo dei punti comuni, come dimostra il loro sostegno all’azione italiana in Libia; ma abbiamo anche significative divergenze su come garantire e governare l’immigrazione e il diritto d’asilo in Europa, e come assicurare che ogni stato membro rispetti i suoi obblighi di solidarietà. Vediamo quali saranno le effettive posizioni del nuovo governo austriaco. Per noi è fondamentale che l’Europa si attrezzi con politiche per governare immigrazione e asilo. Il minimo sindacale dell’Italia è che ogni paese rispetti le quote di rifugiati loro assegnati. Ribadiremo questa posizione anche al nuovo governo austriaco».
Che impatto avrà il governo Kurz sulle politiche dell’Ue?
«Sebastian Kurz ha già dichiarato che toglierà la competenza sulla politica europea al ministero degli Esteri, che sarà gestita dalla Presidenza del Consiglio. È una buona notizia, considerando che l’Austria avrà il prossimo anno la presidenza di turno dell’Unione, ed è molto più opportuno che si tratti di un esponente del Partito popolare. Del resto la politica europea è ormai la parte più importante della politica interna».