Sintesi dell’intervista di Carlo Bertini su La Stampa
“Nessuna figura di primissimo piano nell’esecutivo può essere riconducibile al partito di Berlusconi”, così Anna Ascani, appena eletta vicepresidente della Camera, riferendosi a Tajani, inizia la sua intervista a La Stampa, e aggiunge: “Credo che vada sgombrato il campo rispetto alle ambiguità di fondo: se il governo vuole essere nettamente europeista e atlantista deve prendere una distanza assoluta da queste tesi assolutorie su Putin, senza porre scuse”.
Ascani prosegue: “L’ambiguità non va tollerata, ne va dell’immagine del Paese e della tenuta di quello che stiamo facendo in una vicenda internazionale drammatica. Al netto delle parole rassicuranti di Meloni, lo scivolamento è in atto: oltre a Berlusconi che straparla, c’è chi dice che le sanzioni alla Russia rischiano di essere un boomerang”, in merito alle parole del presidente della Camera Fontana.
“Le mie idee sono molto chiare. E la prima iniziativa da vicepresidente della Camera è stata presentare, con i colleghi Riccardo Magi e Lia Quartapelle, l’intergruppo composto da tanti membri dei parlamenti d’Europa, che sostiene i parlamentari ucraini nel loro sforzo”.
La Vicepresidente della Camera chiude: “Serve un fronte compatto che abbia delle idee da sostenere e non sia solo un modo per andare contro il governo, ma per proporre un modello diverso. Il Parlamento è il luogo in cui le opposizioni saranno chiamate a un coordinamento. Non possiamo non farlo: a fronte di una maggioranza, per quanto frammentata, c’è bisogno di un’opposizione unita. Solo in quel caso saremmo in grado di mettere in difficoltà il governo e altrimenti gli elettori non ce lo perdoneranno. Quindi serve un atto di responsabilità. L’opposizione va fatta al governo della destra, non al Pd”.
Intervista integrale su La Stampa