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Argentin: disabili, un dicembre da festeggiare

Oggi è la Giornata Internazionale dell’Handicap e posso dire ad alta voce che, mai come quest’anno, è un giorno da festeggiare: finalmente abbiamo un governo che risponde ai bisogni dei disabili in modo concreto. Dopo la legge sul «Dopo di noi» e quella sull’autismo, il bilancio prevede infatti 450 milioni di euro per la non autosufficienza in modo strutturato: non si tratta, cioè, di una «una tantum» di quest’anno, ma questi stessi soldi saranno messi anche negli anni a venire.

 

È dell’altro ieri, poi, l’incontro tra il ministro Poletti, la sottosegretaria Biondelli e le associazioni di categoria sul tavolo tecnico che ha permesso un aumento di altri 50 milioni di euro per il 2017. Credo di dover, con tutta onestà, riconoscere che Renzi e la sua squadra stanno dando veramente una prospettiva solida a chi vive uno status di handicap. Come parlamentare noto la differenza con i precedenti governi; era infatti dal 2012, anno in cui era stato azzerato il capitolo sulla non autosufficienza, che la politica non si muoveva verso i bisogni dei disabili. Voglio sottolineare, come parlamentare Pd, che non do responsabilità di quel che è successo negli anni passati solo ad alcuni ma a tutti quelli che hanno svolto precedentemente il ruolo di presidente del Consiglio. Desidero inoltre evidenziare che non è una mossa per avere più Sì al referendum poiché, come ho spiegato, il fondo per la non autosufficienza è strutturato e quindi potremo fare i conti con l’importante somma di circa 500 milioni anche per gli anni a venire.

 

Il rinnovamento c’è davvero: non sono solo chiacchiere. Certo è che rimane lo stigma della mancata accoglienza dei «diversi» nella società ma, a onor del vero, le risposte culturali sono responsabilità degli uomini e delle donne che ancora indicano con il dito la persona in carrozzina o che lasciano l’automobile sui parcheggi peri disabili pur non avendone diritto. Un’unica cosa rimane però da cambiare e rivendicare, cioè la necessità di offrire gli stessi servizi per i disabili in egual modo in tutte le regioni. Non è infatti possibile che nel 2016 nascere in Toscana anziché in Puglia o in Liguria invece che nel Lazio rende l’handicap maggiore o minore.

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