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Approvato l’emendamento PD sul reddito di inclusione. M5S dice no

Via libera dell’Aula della Camera all’emendamento presentato dal PD al ddl di contrasto alla povertà che introduce il reddito di inclusione.

A favore hanno votato 226 deputati della maggioranza, contro, 50 dei gruppi di opposizione. Il sì è arrivato dopo un lungo ostruzionismo dei deputati del Movimento 5 stelle.

“Questa opposizione feroce del M5S, che dice no a destinare oltre 1 miliardo di euro alla povertà, la dice lunga. Con il nostro disegno di legge stiamo introducendo una misura concreta e seria attraverso l’istituzione di un fondo strutturale destinato al contrasto del disagio sociale.

Tra l’altro il ddl povertà va esattamente nella direzione indicata dall’Istat: andiamo a introdurre un reddito di inclusione destinato a famiglie con minori, con disabilità, o dove ci siano over 55 disoccupati e senza ammortizzatore”. Lo dice in una nota la vice capogruppo del PD alla Camera Alessia Morani.

“Bisogna fare i conti con la realtà, non sparare balle per cercare il consenso facile. Sono tutti bravi a dipingere scenari impossibili, il problema vero è tradurli in pratica.

Con il nostro provvedimento individuiamo un fondo economicamente sostenibile e dunque una misura realizzabile. Basta mettere a confronto alcune dichiarazioni per capire quanto invece i grillini siano andati in confusione riguardo al fantomatico reddito di cittadinanza.

Si legge a pag 7 del ddl 1148 Senato a prima firma Catalfo che “il reddito di cittadinanza è universale, individuale e incondizionato, ossia destinato a tutti i residenti adulti a prescindere dal reddito e dal patrimonio, non condizionato al verificarsi di condizioni particolari e non subordinato all’accettazione di condizioni”.

Passiamo sul blog del M5S dove invece si dice che “la proposta riguarda solo le persone che vivono sotto la soglia di povertà”. Quale delle due versioni è quella buona? ” continua Morani.

“Di Maio poi la spara ancora più grossa e scrive sulla sua pagina Fb il 9 luglio “garantiremo 780 euro al mese a 10 milioni di italiani”.

Ora se la matematica non è un opinione per finanziare una misura del genere, in uso forse solo in Alaska, ci vorrebbero circa 94 miliardi all’anno. Peccato che qualche riga sopra il vice presidente della Camera affermi con granitica certezza “abbiamo trovato i 17 miliardi che servono a restituire dignità agli italiani”.
Non c’è che dire, nel direttorio delle balle la confusione regna sovrana ” conclude Morani.

***

I deputati PD Simona Malpezzi e Marco Miccoli evidenziano che sempre oggi alla Camera il M5S vota contro la stabilizzazione precari scuola infanzia e nidi comunali.

“Il M5S in Commissione Cultura ha appena votato contro il parere del relatore Maria Coscia al DDL enti locali con il quale si procede alla stabilizzazione del personale precario delle scuole dell’infanzia comunali e dei nidi. Un piano di assunzione straordinario su base triennale che consentirà un avvio regolare del prossimo anno scolastico e darà finalmente una risposta alle famiglie che hanno bisogno di questo servizio ma, soprattutto, alle tante professionalità che in questi anni sono state vittime di un cattivo reclutamento da parte degli enti locali.

Ovviamente il M5S continua a dire no nelle sedi parlamentari mentre di fronte all’opinione pubblica insiste con la propaganda e le promesse che non potrà mantenere. Con quale credibilità si afferma che verranno fatti piani quinquennali di assorbimento dei precari se si bocciano proprio le norme che consentono di stabilizzare i docenti?”.

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