“La dinamica che può guidare un Paese in pandemia non è la stessa di un Paese che ne esce. O le forze di maggioranza ripongono le bandiere, oppure mettono a rischio la tenuta del quadro politico. E ciò riguarda prevalentemente la Lega, che è quella che agita più bandiere”.
Così Andrea Orlando, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, in una intervista al Corriere della Sera.
Sul blocco dei licenziamenti, spiega Orlando “la sostanza della proposta è rimasta, con gli incentivi alle imprese a usare la cassa integrazione fino a fine anno senza dovervi contribuire, in cambio di non licenziare. L’altra norma, su chi chiede cassa Covid a giugno, era un corollario conseguente”.
Orlando risponde poi a chi lo colloca solo dalla parte dei sindacati: “Credo di aver dimostrato sempre di saper ascoltare parti lontane fra loro. L’unica casacca che ho è quella della coesione sociale. È fondamentale non perdere il treno del Recovery. Ma non è un percorso che si fa naturalmente, senza la politica. Serve una politica che faccia ancor di più il suo mestiere. Servono accordi alla luce del sole fra forze di maggioranza e occorre che il governo sappia favorirli. Prima, con il Recovery da scrivere e le vaccinazioni, i binari erano predefiniti. Da ora in avanti vanno ricostruiti con un patto politico e sociale per i prossimi mesi”.
Il Ministro Orlando parla poi di ammortizzatori sociali e annuncia che presenterà la proposta in luglio. “Nel disegno ci sarà una differenziazione della cassa integrazione in ragione della dimensione d’impresa: un bar ha meno bisogno di cassa di una grande impresa. La pandemia ha dimostrato che anche la piccola impresa può avere una fase di stallo e l’esigenza di riposizionarsi. Ci sarà anche la Naspi per la disoccupazione e sarà associata alle politiche attive”, conclude.
Intervista di Federico Furbini sul Corriere della Sera